A Eugenio Giani il premio “San Miniato la mia Città” – Foto

30 marzo 2017 | 09:22
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A Eugenio Giani il premio “San Miniato la mia Città” – Foto
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A Eugenio Giani il premio “San Miniato la mia Città” – Foto
A Eugenio Giani il premio “San Miniato la mia Città” – Foto
A Eugenio Giani il premio “San Miniato la mia Città” – Foto
A Eugenio Giani il premio “San Miniato la mia Città” – Foto

Va ad Eugenio Giani il premio “San Miniato la mia città” di quest’anno, per un “impegno profuso alla città di San miniato, per averci aiutato a riportare a casa il nome di Pinocchio e per l’affetto che dimostra verso questo territorio”.

Sono queste le motivazioni lette dal sindaco Vittorio Gabbanini, consegnando al presidenre del consiglio regionale un riconoscimento arrivato alla terza edizione. Nato nel 2014, il premio fu istituito dall’amministrazione comunale con lo scopo di valorizzare soggetti privati o associazioni che, nell’anno precedente, abbiano contribuito allo sviluppo e alla crescita del territorio. Durante le passate edizioni sono stati premiati Lucio Tramentozzi, fondatore dell’associazione ‘Nel sorriso di Valeria onlus’, e Maura Nacci, che ha reso possibile la creazione dei giardini Maria Laura di San Miniato Basso a nome di sua figlia. Proprio a questi predecessori, oltre che alla vita e ai successi di Giani, nativo di San Miniato ed oggi presidente del consiglio regionale, ha fatto riferimento anche il sindaco Vittorio Gabbanini durante la premiazione, avvenuta questa mattina (30 marzo) nell’antica Sala delle Sette Virtù a San Miniato. 

“Non premiamo Eugenio come presidente del consiglio regionale – ha precisato Gabbanini – ma perché è un grande amico di questo territorio. È nato qui, viene qui spesso. Quando ci siamo incontrati per la prima volta facevamo una gara ciclistica: all’epoca lui era assessore allo sport a Firenze, mentre io ero presidente del consiglio è lo invitai. Mi ringraziò dicendomi che nessuno lo aveva invitato prima di allora nella sua città, nel comune a cui teneva di più. Da allora ci siamo sempre sentiti e c’è stata una collaborazione continua. Non solo per il recupero del nome di Pinocchio che ci ha caldeggiato lui, ma perché la presenza di Eugenio nelle nostre tante attività è ormai una costante: quando lo chiamiamo Eugenio è sempre presente”.

Oltre alla consegna del premio, Giani ha ricevuto in comodato anche due quadri del padre Enzo, pittorie allievo di Dilvo Lotti, che l’amministrazione ha scovato recentamente nella casa del grande maestro. “Il nostro non è un regalo ma un comodato d’uso”, ha spiegato Gabbanini. Le due opere, infatti, portanno essere affisse nell’ufficio di Giani a Firenze in attesa della nascita del museo Casa Lotti. “Mi era stato detto di venire e immaginavo che si trattasse della consegna di questi quadri – ha spiegato Giani -. Poi qualcuno mi ha detto che volevano farmi qualcosa di grosso. Ma non pensavo che fosse il sogno della mia vita”.

In sala per l’occasione erano stati invitati anche il fratello di Eugenio, Carlo Giani, insieme agli zii tutt’ora residenti a San Miniato, Pierangiolo e Feliciana Giani. Grande la commozione del pubblico e dello stesso Giani quando il presidente ha ripercorso gli anni dell’infanzia e i ricordi del padre Enzo, che decise di trasferirsi a Firenze dopo la prematura scomparsa della moglie. “La mia storia è quella di un ragazzo che nasce nel ’59 a San Miniato Basso. Mia madre morì quando avevo 4 anni – ha raccontato Giani – e mio padre che era capostazione chiese di potersi rifare una vita altrove. Così si trasferì a Firenze dove io mi sono formato, come i miei genitori avevano sempre voluto. Nel ’65 ho fatto la prima elementare e lì è nato anche mio fratello che ha 9 anni meno di me. Firenze è la città che mi ha trasmesso la passione per la storia e per l’arte, però ogni estate tornavamo a Firenze dove avevo i miei zii. Ho sempre sentito fortissimo questo legame. Mio padre che era del ’24 mi ricordava che all’epoca San Miniato era provincia di Firenze. In realtà fino ad allora, per sei secoli, dal 1370 in poi, San Miniato era sempre stata in provincia di Firenze. E i simboli di questa sala sono del resto i simboli più caratteristici della città di Firenze. Io quindi vivo la mia identità che è una cosa bellissima, perché per scoprire cosa fare nel futuro è fondamentale conoscere la storia della comunità in cui siamo inseriti. Proprio attraverso la storia penso che dobbiate essere orgogliosi del paese in cui vivete”. Di fronte al pubblico, quindi, Giani ne ha approfittato per ricordare l’importanza storica di San Miniato e della sua posizione unica: “L’affermazione di San Miniato si deve alla scelta degli imperatori tedeschi che tra il 1100 e il 1200 non vedevano di buon occhio la Firenze guelfa e volevano un punto saldo. Così lo scelsero in questo colle, da cui si vedono ben 6 delle 10 provincie toscane. Non esistono altri luoghi in regione dove si osserva a occhio nudo tanta parte della Toscana”. (gpndm)