
Di certo non sarà una barriera invalicabile. Ma rappresenterà comunque un deterrente contro il problema, ormai frequente, del campeggio abusivo, senza dimenticare i tanti incivili che proprio qui vengono ad abbondare rifiuti. Entro poche settimane, infatti, non sarà più possibile raggiungere il piazzale infondo all’interporto di San Donato, grazie alla sbarra che sarà installata a metà della strada principale, come previsto dagli accorti stipulati tra amministrazione comunale e super condominio.
“Da pochi giorni abbiamo ritirato l’autorizzazione in comune e i lavori sono già stati appaltati – spiega l’amministratore del super condominio Massimiliano Sedoni –. Proprio ieri (24 marzo) siamo stati sul posto con la ditta per fare il sopralluogo. Entro 15, 20 giorni al massimo la sbarra sarà montata”. Il nuovo varco, di fatto, impedirà il passaggio a tutti i mezzi non autorizzati. “Saranno le ditte a poter aprire la sbarra con un Gsm – aggiunge Sedoni – oltre ovviamente alla polizia municipale per ogni necessità”.
L’obiettivo, chiaramente, è quello di garantire un po’ più di ordine e di decoro all’area e alle ditte che ci lavorano. Il tutto in attesa di notizie sul fronte delle aste fallimentari. È fissata per il 19 aprile, infatti, la seconda asta del 2017 per le proprietà della Santa Croce 2010, la società in fallimento che detiene quasi il 70% di tutte le proprietà dell’interporto. Dopo un primo incanto andato deserto il 18 gennaio, i beni della Santa Croce 2010 torneranno di nuovo all’asta come un blocco unico. Nel pacchetto ci sono il grande capannone lungo la ferrovia (quello, per intendersi, usato per il rave party di Capodanno), l’immobile che ospita l’azienda Cromology, il grande scheletro all’uscita della FiPiLi che avrebbe dovuto diventare un albergo, l’immobile mai finito di fronte agli uffici della Energetic, insieme a due terreni edificabili e alle casse di esondazione. Il tutto per una base d’asta di circa 21 milioni di euro. “In giro si respira un certo interesse, sia per tutto il comparto che per singoli capannoni – spiega Patrick Tancredi, avvocato del super condominio -. La speranza è che possa succedere qualcosa già dalla prossima asta, anche perché la cifra adesso comincia a diventare interessante”. Qualora, invece, anche il prossimo appuntamento dovesse andare deserto, “è probabile – spiega Tancredi – che si vada verso una suddivisione in più lotti”. Uno spacchettamento insomma, che permetterebbe di rispondere alle richieste di eventuali soggetti interessati ad un determinato capannone o terreno. Da alcuni mesi, ad esempio, la Società ciclistica San Miniato-Santa Croce ha lanciato l’ipotesi di usare il grande capannone lungo la ferrovia per ospitare un velodromo (leggi qui). Solo un’idea comunque, ma che, come conferma Tancredi, “non è affatto l’unica”.
Giacomo Pelfer