


La nuova Torre del Palazzo della Volta, che ha cambiato di colpo il panorama di Fucecchio, diviene spunto per la nuova drammaturgia di Firenza Guidi. Una riflessione sulla torre in quanto isolamento voluto o forzato, torre d’avorio o prigione, spazio lontano dalla massa, per i pazzi, gli intellettuali, l’aristocrazia, fino alla torre come simbolo del potere. Uno spettacolo che andrà in scena 25 ed il 26 marzo, alle 19 e alle 21, anche grazie alla collaborazione fra la regista, il comune, la nobile contrada Sant’Andrea e la Fondazione Montanelli Bassi.
In occasione delle celebrazioni della Festa della Toscana, la regista, con la Compagnia Permanente del Frantoio, invaderà così gli spazi del palazzo della Volta, dando vita a una performance coinvolgente ispirata alla vita del compositore fucecchiese Antonio Nelli: un bambino dallo straordinario talento per la musica che, nel Granducato di Pietro Leopoldo, dalla povertà di un padule ancora da bonificare si ritrova nelle stanze dorate dell’aristocrazia. Con lui anche gli spettatori, da via Castruccio, compiranno un percorso dai bassifondi verso l’alto, in un viaggio metaforico dalla povertà alla ricchezza, sulle note degli Improperia del Nelli, eseguiti dalla Corale di Santa Cecilia di Fucecchio, che la regista ha coinvolto per l’occasione.
E più ci si addentra nella torre, più si incontra un universo femminile: “se dall’esterno, infatti, la torre è simbolo del potere maschile – afferma la Guidi – all’interno diviene lo spazio della condizione femminile: come in un baule della dote, l’ombra cela tanti cassetti segreti, in cui sono incasellate donne che non hanno il diritto di scegliere niente, ma aspettano lì, recluse, che il loro destino sia deciso da altri”. Così, fra figure di donne fragili o combattenti, mansuete o inferocite, incontriamo le sorelle di Pietro Leopoldo: Maria Anna, malformata, che trova il suo riscatto nello studio, Maria Elsabetta, la più bella ma che, sfregiata improvvisamente dal vaiolo, impazzisce, Maria Antonietta, la futura regina di Francia che inconsapevolmente sarà il simbolo di un cambiamento epocale, la Rivoluzione Francese. Su tutte, domina la figura della madre, Maria Teresa d’Austria, figura forte di donna e imperatrice che, nel suo ufficio di reggente, tesse minuziosamente la trama di tutto l’arazzo, macchinando matrimoni e alleanze.
Fra le prime “tappe” dello spettacolo messo in scena da Guidi, ci sarà anche la nascente farmacia officinale, realizzata nel centro storico di Fucecchio nell’ambito del bando per la Via Francigena che ha permesso anche la costruzione della nuova torre. “L’obiettivo è farne un punto di attrazione turistico – dice il sindaco Alessio Spinelli -. La farmacia e il palazzo della volta dovranno diventare un punto di sosta e di ospitalità lungo il percorso della tappa 7 da Altopascio a San Miniato. Fucecchio del resto era uno dei castelli più importanti della Francigena, nonché l’unico a vantare un ponte sull’Arno tra Firenze e Pisa, mentre il passaggio da San Miniato, ad esempio, è in realtà una ‘invenzione’ più moderna. Sulla Francigena quindi vogliamo puntarci molto e contare di più”. (g.p.)