Festival teatro romano di Volterra, Mancini è direttore artistico

21 marzo 2017 | 19:30
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Festival teatro romano di Volterra, Mancini è direttore artistico

“Amo Volterra da sempre: è uno dei luoghi più suggestivi della terra. Lo sapevano bene gli Etruschi e tutti quelli che hanno fondato questo straordinario insediamento, che ogni giorno riserva nuove sorprese. Ringrazio l’Associazione Gruppo Progetto Città, per avermi dato fiducia e ringrazio tutti quei collaboratori storici per aver accolto la mia nomina, da Teatri di Pietra ai giurati dei premi Ombra della Sera”. Lo ha detto Andrea Mancini ricevendo l’incarico di direttore artistico del Festival internazionale teatro romano di Volterra.

Nato 15 anni fa, il festival ha prodotto e ospitato spettacoli di grande richiamo. Tanti i personaggi che non sono stati solo ospiti della manifestazione ma che hanno mantenuto un rapporto di collaborazione, amicizia e sostegno continuativo con la città. Il Festival in questi anni ha ottenuto premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale ed è stato oggetto di studio, ha contributo alla formazione di decine di giovani intessendo rapporti con le università italiane e straniere, ed è stato ininterrottamente e significativamente patrocinato dalla commissione italiana per l’Unesco e gratificato da un riconoscimento dal presidente della Repubblica.
Andrea Mancini ha, tra l’altro, diretto per quasi 5 anni uno dei più importanti Teatri stabili di innovazione d’Italia, cioè la Fondazione Aida di Verona, con la quale ha costruito significativi progetti internazionali e ha diretto e fondato Il Teatrino dei Fondi.
“Ho sempre creduto – ha detto -, da lontano, in questa manifestazione, l’ho sempre letta come una forte opportunità di crescita economica e culturale che va oltre i confini delle mura cittadine, l’idea sarebbe quella di aprire il Festival al territorio circostante, almeno quello che arriva a Pomarance, Montecatini, Castelnuovo Valdicecina e magari passando dalla Valdera e dalla Valdelsa, cercando anche là tracce di una storia millenaria. Mi ha sempre stupito che questo Festival che ha poco da invidiare ai grandi Festival Internazionali, non abbia ricevuto mai un supporto sufficiente e una condivisione”.
Nelle prossime settimane Mancini annuncerà la riorganizzazione del Festival e il programma, questo a partire anche da una serie di incontri aperti alle rappresentanze dei Comuni e delle forze culturali del territorio.
“Vorremmo – dice ancora Mancini – legarci a una tradizione teatrale che ha toccato la città, quella inaugurata da Vittorio Gassman, che nel 1987 diede vita a un momento importantissimo, che aveva magari il torto di essere calato parecchio dall’alto. Oggi riporteremo a Volterra quello spirito, ci piacerebbe riuscire a partire dai suoi luoghi, dalla sua popolazione, dalle sue pietre, dai suoi spazi nella centralità estiva del teatro romano, uno dei siti archeologici che il mondo ci invidia. Ci sarà molto da fare, si tratterà di provare a costruire ipotesi di lavoro, siamo appena agli inizi”.