





È stato rinnovato per altri quattro anni l’accordo per il telerilevamento nel comprensorio del Cuoio. Firmato per la prima volta nel 2013, dopo la generale e contestata riorganizzazione del servizio Arpat, il protocollo nasce da un accordo tra le amministrazioni comunali, la stessa Arpat e una serie di aziende private. Il tutto con l’obiettivo di controllare e monitorare la qualità dell’aria nel territorio del Valdarno, con servizi e attività aggiuntivi rispetto al classico monitoraggio con la rete regionale delle centraline.
L’accordo è stato sottoscritto stamani (10 marzo), al teatro della Compagnia a Castelfranco, con la partecipazione dell’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni. Con questa firma, in pratica, si rinnova il protocollo d’intesa che affida ad Arpat, attraverso il Centro di telerilevamento di San Romano, il servizio di monitoraggio della qualità dell’aria, con un controllo di tipo preventivo attraverso l’accordo con le aziende e l’utilizzo sul territorio di una centralina mobile. Servizi aggiuntivi e non obbliugatori rispetto al controllo della rete regionale effettuato con la centralina fissa di Santa Croce.
Le aziende che aderiscono all’accordo sono Aquarno, Cuoiodepur, Organazoto, Idea Verde, Consorzio Sgs, Prati Bioenergia, Waste Recycling e Tecnoambiente. Le imprese, che scelgono volontariamente di aderire al protocollo e di mettere a disposizione risorse proprie, acconsentono all’acquisizione dei dati relativi al monitoraggio dei proprie cicli produttivi, in modo da prevenire il rischio di maleodoranze.
“Un tassello fondamentale verso i cittadini – l’ha defintio l’assessore Fratoni – in un territorio al quale la Regione ha sempre posto grande attenzione. Perché qui, prima che altrove, è stato vissuto come fattore di competitività la capacità di aggredire fette di mercato sempre più ampio. Dal 2010 avete la certificazione Emas, che qui è stata conseguita prima di tutti. Se leggo la storia di questo distretto fotografo l’attività di imprese e amministrazioni illuminate che hanno avuto attenzioni in tempi non sospetti, prima di tanti altri. Mondo del privato e quello del pubblico vedono la Regione come soggetto cooperativo. L’obiettivo, in un momento come questo, di rinnovo del contratto, deve essere quello piuttosto di ampliare i soggetti: fare nuovi progetti e migliorare ancora di più il monitoraggio della qualità dell’aria”.
“Ho proposto che quest’appuntamento avvenisse a Castelfranco dopo tutti i problemi che abbiamo avuto – ha detto il sindaco di Castelfranco Gabriele Toti -. Un problema che è stato risolto nella sostanza, perché le segnalazioni si sono via via ridotte fino ad azzerarsi negli ultimi mesi”.
“Questo è un accordo che viene da lontano e che vede Santa Croce come capofila – ha ricordato Giulia Deidda -. E’ il risultato di un lavoro molto complesso anche in una fase complessiva di riorganizzazione. Fa parte di una scelta che questo distretto fa: quella di aderire in maniera volontaria ad un accordo che riguarda la prevenzione”.
Secondo la dirigente Arpat di Pisa Laura Senatori, “questo nuovo accordo prosegue il lavoro svolto già nel periodo precedente. Non ci sono difformità ma solo degli aggiustamenti. Il centro acquisisce dei valori di processo in modo di cercare di garantirsi il controllo”. “La sede San Romano esiste dal 1998. Attualmente, con l’accordo per il telerilevamento – ha spiegato il dirigente Arpat Paoli – il sistema recepisce i dati da 70 sensori presenti in consorzi, servizi e aziende private. Dati che arrivano quattro volte al giorno sviluppando una dialettica con le aziende. Il risultato finale sul fronte dell’analisi e del monitoraggio porta a relazioni semestrali. A questo si aggiunge poi l’attività dei laboratori mobili: 2 nel comprensorio, uno attivo 6 mesi l’anno venendo e un secondo tutto l’anno a disposizione. Questo per supplire alla diminuzione delle stazioni (erano 7) a seguito di riorganizzazione del monitoraggio della qualità dell’aria su scala regionale”.
“C’è tantissimo lavoro dietro alla disponibilità delle aziende – ha sottolineato il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli -. Io ne vado particolarmente fiero. Alla base c’è una collaborazione che ci ha fatto crescere. In questa zona si rilevano spesso numerose pressioni ambientali e un’attenzione particolare da parte della popolazione. Questa attenzione è stata positiva. Oggi potremmo insegnare davvero a tanti”.
“Noi contribuiamo più di tutti – ha aggiunto il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini -. In tutti questi anni, nella depurazione, nell’ambiente e nel saper vivere in questo territorio abbiamo fatto passi da gigante. Se nel mio territorio continua ed esserci la produzione del tartufo insieme all’industria del cuoio vuol dire che qualcosa funziona e funziona bene”.