Campeggio, Chalet e senso unico: la S.Miniato che verrà

7 marzo 2017 | 20:11
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Campeggio, Chalet e senso unico: la S.Miniato che verrà
Campeggio, Chalet e senso unico: la S.Miniato che verrà
Campeggio, Chalet e senso unico: la S.Miniato che verrà
Campeggio, Chalet e senso unico: la S.Miniato che verrà

È un bicchiere decisamente mezzo pieno quello che Giacomo Gozzini fotografa dopo 8 anni da assessore. “Perché San Miniato – dice – è cambiata ed è cambiata in meglio”, nel campo del commercio come in quello del turismo, dove secondo l’assessore la città inizia finalmente a cogliere “i frutti di un lavoro portato avanti con pazienza”. Un lavoro che prosegue e che porterà anche alcune novità importanti per incrementare il ventaglio dei possibili visitatori e le occasioni di richiamo: dall’avviso pubblico per la creazione di un campeggio fino alla limitazione del transito in centro con l’istituzione di un senso unico. Sono solo un paio, tuttavia, delle notizie che l’assessore alle attività produttive e al turismo consegna nell’intervista a ilcuoioindiretta.it. Un’occasione per tracciare un primo bilancio, guardando a quanto è stato a fatto e a ciò che manca da fare, in attesa della scadenza del 2019 dopo la quale, annuncia l’assessore, “farà l’avvocato a tempo pieno”.

Per prima cosa, però, partiamo dalla più stretta attualità. È di pochi giorni fa la notizia delle dimissioni di Filippo Lotti dal Cda di San Miniato Promozione. Dimissioni prima congelate e poi accettate tre mesi dopo. Cosa è successo?

Onestamente sono un po’ in difficoltà a parlare delle ragioni di questa scelta perché Lotti per primo non ha voluto parlarne. Posso solo dire che mi dispiace perché Filippo è una persona che stimo. Il fatto che non sia stato sostituito mi fa sperare che la situazione si possa ricomporre.

In questi ultimi anni, San Miniato ha visto nascere nuovi eventi che hanno incrementato il cartellone delle iniziative, soprattutto nel centro storico. Le iniziative sono tutte confermate anche per quest’anno?
Recentemente abbiamo fatto l’istruttoria che conferma il Francigena Melody Road, la Notte nera e la Scuola di Teatro. Il cartellone resta quello di sempre, con le novità apportate nel corso degli ultimi anni. A questi si aggiungerà un evento inedito per San Miniato: il prossimo 20 maggio, infatti, la nostra città ospiterà una tappa della Mille Miglia, con le auto che sosteranno nel centro storico.

Dato che siamo già a marzo, è naturale chiedersi come si sta muovendo l’amministrazione per la gestione dello Chalet. Dopo il ‘pastrocchio’ dello scorso anno riproporrete ancora il bando di gestione pluriennale?
Pochi giorni fa abbiamo affrontato il tema chalet in una riunione congiunta delle Commissioni Attività produttive e Ambiente e territorio. In quell’occasione ho difeso il lavoro impostato lo scorso anno, vale a dire un affidamento dai 5 ai 10 anni in cambio di migliorie alla struttura e alla garanzia di un certo tipo di conduzione. Alla fine, però, l’affidamento dello scorso anno a Sanminiaton-off e alla filarmonica è stato molto positivo. Ho quindi indicato queste due strade ma ho detto che preferisco la seconda. Entro la metà di marzo, quindi, vogliamo pubblicare un avviso pubblico, rivolto a soggetti senza scopo di lucro che siano interessati alla gestione dello Chalet.

E le migliorie che volevate introdurre alla struttura? Avete deciso di farne a meno?
Se confermeremo il modello di gestione dello scorso anno, allora valuteremo se ci sono le condizioni per fare i lavori direttamente come amministrazione. La priorità è quella dei servizi igienici. Per questo abbiamo inserito lo Chalet in un bando legato alla via Francigena.

Passiamo al commercio. Il comune di San Miniato è una realtà composita, con tante frazioni che rappresentano altrettante realtà diverse tra loro: è impossibile generalizzare. Ad ogni modo il tessuto commerciale appare un’ più vitale che altrove, soprattutto a San Miniato Basso e a Ponte a Egola.
Nella piana c’è indubbiamente un tessuto vivo. San Miniato Basso è ormai una realtà strutturata che è presa a modello da più parti. Ponte a Egola è più recente dal punto di vista dello sviluppo commerciale, ma ha trovato per il Ccn un presidente giovane e che ha voglia di fare. In questi due centri, ovviamente, il commercio è agevolato dalla presenza delle principali direttrici di comunicazione, a cominciare dalla Tosco Romagnola.

Discorso a parte per il centro storico, sul quale si respirano da sempre giudizi contrastanti. In un verso o nell’altro, però, è evidente che il centro storico si sia trasformato.
Credo che ci siano tutti gli elementi per vedere il bicchiere mezzo pieno. Io sono diventato assessore il 24 giugno 2009: da allora la situazione è cambiata ed è cambiata in meglio. Quando sono arrivato in Comune tutti dicevano che da San Miniato si doveva solo scappare. Invece, con fatica e pazienza, abbiamo fatto un lavoro che sta iniziando a dare i suoi frutti. Ci sono state tante nuove iniziative, legate soprattutto al food. Spesso sento giudizi sprezzanti sotto questo aspetto e la cosa mi fa molto arrabbiare.

Ci sono nuove iniziative all’orizzonte?
Almeno una sicuramente: aprirà una nuova pizzeria di fronte alla loggetta del Fondo, nei locali occupati fino ad un anno fa dal centro estetico Rilassamente. Nell’aria si respirano però anche altre inizative e progetti che attendono di trovare conferma. Allo stesso tempo, anche alcune attività che c’erano già si sono rinnovate e migliorate, acquisendo adesso una loro identità. Recentemenete, poi, San Miniato sta conoscendo anche una nuova dimensione legata all’arte: da meno di un anno ha aperto una galleria d’arte che ha già deciso di raddoppiare, allargandosi nei locali dell’ex pescheria. Credo quindi che food, arte e giovani siano le tre parole chiave per il futuro di San Miniato.

Un tessuto commerciale più moderno e più curato meriterebbe però anche un contesto urbano migliore. Sono anni che si parla di ztl o limitazioni del traffico. Avete deciso cosa fare?
Ci vuole una politica che prenda il toro per le corna e che riorganizzi il centro storico in maniera definitiva. Perché per puntare sulla qualità ci vuole anche una qualità urbana: il nostro centro storico non può più sopportare un traffico a doppio senso. Una proposta intelligente, secondo me, sarebbe quella di istituire un senso unico da via Carducci a via Conti, anche per consentire un miglioramento delle strade. A breve realizzeremo in via Ser Redolfo il primo tratto di strada lastricata della città. Un primo tratto che ovviamente dovrà essere solo l’inizio.

Ma non c’è il rischio, alla fine, di creare un “salotto” svuotato dei suoi abitanti? Per intendersi: una città dove si viene a passeggio, dove si viene a mangiare o a vedere una mostra d’arte, ma dove contemporaneamente è complicato vivere?
No, l’idea che portiamo avanti è quella di una città che unisca la residenza e i servizi con la cultura e il turismo. Dal punto di vista commerciale il sistema ha tenuto, perché a San Miniato rimangono comunque anche i servizi per chi ci vive: dal genere alimentari alla parrucchiera, passando per il mercato settimane e il Mercatale. Senza dimenticare l’Atelier Shalom in via 4 Novembre, con quale l’amministrazione si onore di collaborare, mentre sulla stessa strada è stato aperto anche un asilo privato. Senza dimenticare che tra le prime cose fatte dalla nostra giunta c’è anche il campo da gioco ai giardini Bucalossi. Alla fine, contrariamente a quanto si dice, a San Miniato non c’è nessuna emorragia di popolazione: lo dicono i censimenti. La residenza tiene, non solo in confronto ai centri storici degli altri comuni del comprensorio, ma anche se consideriamo i centri storici considerati migliori. Prendiamo San Gimignano e Firenze ad esempio: La residenza esiste ancora? Io non credo.

Anche parlando di turismo, San Miniato ha conosciuto in questi anni un aumento di strutture ricettive e di presenze. Lo dicono i dati. Ma tutto questo, alla fine, incide concretamente nell’economia del territorio comunale?
Credo che stia cominciando ad incidere adesso e che lo farà sempre di più in futuro. Stanno cominciando a nascere attività di categoria molto alta che ci permettono di rivolgerci ad un tipo di clientela impensabile per noi fino a pochi anni fa. Allo stesso tempo, però, stiamo lavorando per inctercettare anche un altro tipo di clientela turistica. È nostra intenzione, infatti, presentare un avviso pubblico per la ricerca di un operatore interessato a creare un campeggio a San Miniato. In questi anni siamo stati sollecitati più volte da persone che si sono dette interessate a fare un investimento in questo senso, ma per adesso non c’è nessuna previsione nel nostro regolamento urbanistico. Così, su consiglio del dirigente, abbiamo pensato di lanciare un avviso: chi è davvero interessato può formalizzare una domanda, e noi a quel punto diamo il via all’iter necessario dal punto di vista urbanistico e normativo.

Nonostante gli sforzi, comunque, San Miniato resta spesso solo la “base” per visitare la Toscana, mentre tante delle bellezze della città restano semi sconosciute anche per chi vive nel comprensorio. Cosa pensate di fare per migliorare la fruibilità dei musei.
Mi sono occupato di questo tema all’inizio del mio secondo mandato, cercando di dare sistematicità ai nostri musei. Abbiamo bisogno di certezza: se un museo sta aperto per poco tempo bisogna che almeno quel poco sia certo e chiaro. Oggi, infatti, all’Ufficio informazioni turistiche si sono trovare indicazioni chiare e sicure.

Per chiudere, dopo otto anni da assessore, è d’obbligo una domanda sul futuro. Cosa farà quindi l’assessore Gozzini dalla primavera del 2019?
Come avvocato collaboro con lo studio Valori e Scali di Santa Croce. E fra due anni penso che farà l’avvocato a tempo pieno, perché ci sono esperienze che vanno verso una scadenza naturale. Io credo fino ad oggi di aver dato e di aver avuto tanto da questa esperienza, ma fra due anni intendo dedicarmi al lavoro e alla famiglia.

Giacomo Pelfer