Santa Croce boicotta la mimosa e l’8 marzo chiede rispetto

6 marzo 2017 | 17:22
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Santa Croce boicotta la mimosa e l’8 marzo chiede rispetto

“La ricorrenza che ha avuto un’origine drammatica e un valore di denuncia, negli ultimi anni è andata sfumando in una festa consumistica”. Per questo la consulta Pari Opportunità di Santa Croce sull’Arno, in occasione della Giornata Internazionale della donna che ricorre l’8 marzo, ha deciso per quest’anno di non organizzare alcun tipo di evento sul territorio.

“La celebrazione dell’8 marzo – spiega la Consulta -, secondo la testimonianza più accreditata, trae origine da un doloroso episodio, ovvero dalla morte di molte operaie tra le quali anche migranti italiane, che furono arse vive nell’incendio scoppiato all’interno di una fabbrica di New York agli inizi del secolo scorso. Ma ciò su cui dovremmo porre maggiormente l’attenzione, è soprattutto il significato che rappresenta questa data, poiché in questo periodo vengono ricordate le lotte civili, le conquiste in campo economico, politico e sociale delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze cui le donne sono state sottoposte in passato e che ancora oggi subiscono. Oggi, infatti, nonostante l’enorme campagna di sensibilizzazione che la nostra società sta portando avanti, continuiamo ad assistere a episodi di efferata violenza e a femminicidi da parte di uomini, sia essi mariti, compagni o padri, su donne innocenti. Solo alcune delle donne che subiscono violenza hanno la forza ed il coraggio di denunciare le loro tragiche e talvolta crudeli esperienze, ma ciò non basta a fermare questi ‘mostri’. La maggior parte di loro rifiutano di mostrarsi in pubblico, sia per vergogna che per paura. Noi crediamo invece che dovrebbero affidarsi alla comunità che ha il compito di accoglierle e proteggerle. Purtroppo già agli inizi di quest’anno il numero delle donne vittime di violenza risulta già drammaticamente alto. Oltre alla violenza fisica, che risulta essere più evidente e spaventosa, assistiamo a episodi di violenza psicologica, più difficili da individuare e raccontare in quanto presenti in diversi ambiti della vita quotidiana: privato, lavorativo, scolastico. Ci fa riflettere lo scalpore suscitato dalle recenti assunzioni di ragazze in gravidanza, episodi fortunatamente positivi e per noi ‘normali’ che hanno invece sorpreso tanti. Violenza significa anche discriminazione, disuguaglianza tra uomini e donne, tra sesso ‘forte’ e sesso ‘debole’ e questo porta alla conseguenza che diritti acquisiti dalle donne nel corso della storia, tutt’oggi non vengono rispettati o lo vengono solo in parte. La Consulta Pari Opportunità invita la comunità a riflettere su queste tematiche e a non spendere nella giornata dell’8 marzo in mimose e festeggiamenti, ma semplicemente a rispettare l’universo femminile e a divulgare l’hastag #NOMIMOSAMARISPETTAMI”.