Degrado nel cantiere ex cinema, petizione a Ponte a Egola

24 febbraio 2017 | 19:08
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Degrado nel cantiere ex cinema, petizione a Ponte a Egola
Degrado nel cantiere ex cinema, petizione a Ponte a Egola
Degrado nel cantiere ex cinema, petizione a Ponte a Egola
Degrado nel cantiere ex cinema, petizione a Ponte a Egola
Degrado nel cantiere ex cinema, petizione a Ponte a Egola
Degrado nel cantiere ex cinema, petizione a Ponte a Egola

E’ una storia che sembra non avere fine quella del degrado all’ex cinema di Ponte a Egola, che proprio in questi giorni è finito al centro dell’iniziativa una raccolta di firme. A promuoverla è Marcello Fastelli, noto commerciante e titolare della tabacchera proprio di fronte al famoso cantiere, il “buco” fra le case lasciato dall’ex-cinema e da anni al centro di discussioni fra i residenti di via Diaz e via Corridoni.

“Quel cantiere è da sempre ricettacolo di topi e serpenti. Come se non bastasse da qualche tempo ci si stanno accumulando anche i rifiuti – racconta sconsolato il tabaccaio, già forte di una ventina di firme. – La situazione è pessima. Ogni anno, con la bella stagione, ratti, zanzare e animali trovano rifugio in quell’area. I rovi e le piante insediano le finestre delle case. Nel mio caso poi, il residuo di una vecchia scala interna all’ex cinema, ora rimasta attaccata al muro esterno della mia abitazione, a cielo aperto, causa muffe e umidità ogni anno. Non possiamo andare avanti così”. Una storia che viene da lontano, da quando nel 2008 si dette il via libera all’abbattimento dell’antica struttura per far posto a 18 nuovi alloggi dotati di garage interrato che non hanno mai visto la luce. Una distesa di cemento, rimasta bloccata all’altezza del piano terra con una selva di colonne portanti lasciate lì, a mezz’aria, a dimostrazione della crisi economica e della corsa edificatoria che l’aveva preceduta. Un’operazione avviata all’epoca dall’azienda Cemar Srl, insieme ad altre società defilatesi subito dopo dall’iniziativa. Finita presto in brutte acque con l’inizio della crisi economica, la ditta fu costretta a fermare il cantiere dopo circa un anno di lavori, per poi essere ammessa a concordato preventivo nel dicembre 2009. Il permesso di costruire, scaduto il 7 aprile 2011, era stato anche prorogato di un anno, senza esito, su richiesta del consulente tecnico della sezione fallimentare del Tribunale di Firenze. Dal 2012 la situazione è rimasta congelata.

A peggiorare la situazione anche il fatto che il cantiere sia aperto sulla strada, alla mercé di chiunque, eventuali bambini compresi, senza alcuna recinzione. “Rifiuti si stanno accumulando all’interno – continua Fastelli. – La gente a passa e ce li butta”. Parziale rimedio al degrado, almeno sul piano estetico, era stato trovato l’anno scorso dalla locale consulta, che con la collaborazione della ditta locale Navigalibero aveva installato un lungo pannello (foto a destra) a copertura di tutto il cantiere, con immagini d’epoca della frazione (leggi anche: Ponte a Egola in bianco e nero, le foto contro il degrado). “Lo striscione è stato agganciato da un camion qualche mese fa e si era staccato – spiega il coordinatore della consulta Luciano Pistolesi. – Stiamo studiando una nuova soluzione per ripristinarlo quanto prima”. Quanto alla sicurezza e al degrado però la palla è passata al comune. “Abbiamo segnalato la cosa alla Polizia Municipale – assicura l’assessora all’ambiente Marzia Fattori. – L’obbiettivo è fare un’ingiunzione di pulizia e messa in sicurezza dell’area a chi ne ha la responsabilità”.

Nilo Di Modica