





Nuova vita per tre tele del museo civico di Fucecchio. È iniziato lo scorso sabato (11 febbraio) il restauro di tre dipinti finanziato dal Rotaty Club Fucecchio-Santa Croce. Un evento che ha portato al museo oltre 40 persone, arrivate per seguire in diretta le prime fasi dei lavori sulle tre tele che, fino a poco tempo fa, giacevano nei magazzini della struttura.
A lavoro ultimato, le tre tele andranno ad arricchire le pareti del museo civico fucecchiese incrementandone il patrimonio. Due dei tre dipinti, rappresentanti dei carri trionfali, erano stati attribuiti originariamente al pittore bolognese Francesco Gessi, vissuto a cavallo tra Cinquecento e Seicento, ma recenti studi condotti dal professor Daniele Benati dell’Università di Bologna portano ad attribuire le tele a Giovanni Maria Tamburini, anche lui bolognese e allievo di Guido Reni. La restauratrice Sandra Pucci e il direttore del museo Andrea Vanni Desideri hanno illustrato i vari aspetti delle opere e il lavoro che su di esse viene svolto.
I tre dipinti, messi in sicurezza anni addietro per interessamento dell’allora assessore alla cultura, Aurora Del Rosso, ma rimasti in attesa di restauro, sono di proprietà del Comune di Fucecchio cui sono giunti come parte del patrimonio dell’Opera Pia Landini Marchiani, istituita per volontà testamentaria di Carlo Landini Marchiani (1835-1892), ultimo esponente della famiglia. Le opere facevano parte degli arredi della villa che la famiglia possedeva presso Ponte a Cappiano e un’iscrizione sul telaio di una di esse le indica come provenienti dalla importantissima collezione del conte Sampieri di Bologna.
L’autore delle due tele raffiguranti trionfi, che la stessa iscrizione identifica con l’allievo di Guido Reni, Francesco Gessi (Bologna 1588-1649), è stato invece individuato dal Professor Daniele Benati dell’Università di Bologna, proprio in occasione delle fasi preliminari del restauro, in Giovanni Maria Tamburini (Bologna 1575-1660), anch’esso allievo del Reni.
Due delle opere sono state evidentemente concepite come coppia di trionfi di intento moraleggiante, uno che descrive i vizi, l’altro che celebra le virtù, popolati di personaggi e elementi allegorici sullo sfondo di paesaggi montani con vedute di città e castelli di grande suggestione.
Le opere schiudono interessanti prospettive di studio, in primo luogo la lettura della complessa iconografia e i soggetti dei due trionfi che vanno ad arricchire il corpus della produzione del Tamburini ma anche, in prospettiva più locale, sulla proprietà originaria delle opere (è noto che Carlo Landini beneficiò della cospicua eredità del suo tutore Stefano Marchiani nel 1864) e sulle modalità con queste giunsero a Fucecchio, attraverso una delle due famiglie e forse proprio nel momento della dispersione della collezione Sampieri. Come si vede, una serie di elementi che contribuiscono a fare di questo gruppo di opere un notevole incremento del patrimonio comunale conservato nel Museo civico di Fucecchio.
Un particolare ringraziamento al Rotary e all’attuale presidente Carlo Taddei lo rivolge l’assessore alla cultura Daniele Cei per il sostegno alle iniziative di valorizzazione del Museo. “Al termine del restauro – commenta l’assessore – altre opere di pregio saranno a disposizione dei cittadini e dei turisti che vorranno visitare il museo. Con il Rotary Club Fucecchio – Santa Croce sull’Arno abbiamo in cantiere altre iniziative e altre idee da sviluppare per la valorizzazione di Fucecchio e del centro storico. Intanto è con grande soddisfazione che vediamo aumentare l’attenzione attorno al nostro museo che è ricco di arte e di storia e che si distingue anche per le particolarità delle opere ospitate all’interno”.