Parco fluviale a Castelfranco, tra orti e area per cani

24 gennaio 2017 | 11:16
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Parco fluviale a Castelfranco, tra orti e area per cani

Un unico grande parco, dotato di nuovi arredi, punti di ristoro e di un’area di sgambatura per cani con tanto di agility dog, insieme a cosiddetti orti urbani pronti a nascere tra l’argine e il palazzetto dello sport. È il progetto del parco fluviale dell’Arno che l’amministrazione comunale di Castelfranco realizzerà entro il 2018.

Il primo passo del progetto sarà appunto la creazione dei cosiddetti orti urbani: un progetto da 155mila euro, per il quale l’amministrazione ha chiesto un contributo di 50mila alla Regione attraverso il bando “Centomila orti in Toscana”. L’idea è quella di creare un complesso attrezzato con circa 60 appezzamenti da 50 metri quadri ciascuno, che sorgerà nell’area di via Guido Rossa tra il palazzetto e l’argine, dove è previsto anche il raddoppio del parcheggio a servizio della struttura sportiva, dei residenti, e dei futuri fruitori dell’area.
Secondo il progetto sviluppato dal Comune, gli orti urbani saranno serviti al 100% da energia rinnovabile: l’illuminazione dell’area, infatti, sarà garantita dall’impianto fotovolatico presente sulla vicina scuola media, mentre l’irrigazione avverrà con il recupero delle acque meteoriche raccolte sui tetti della scuola e del palazzetto, che confluiranno in una cisterna da 25mila litri. Come da specifiche tecniche regionali, nel nuovo parco saranno garantiti un punto di incontro, la “Piazza dell’Horto”, il Wi-Fi gratuito e una piccola area giochi. Tutti potranno accedervi secondo l’orario di apertura prestabilito (8 ore di paertura al giorno), per passeggiare e scambiare qualche parola. Saranno garantiti i servizi igienici ed una struttura con ufficio e pergolato dove trattenersi e socializzare. Per smaltire tutte le ramaglie e le piante, saranno messi a disposizione un bio-trituratore di comunità ed una serie di compostiere domestiche dove ottenere del buon terriccio da poter riutilizzare. Tutto intorno al perimetro dell’area sarà prevista la piantumazione di alberi da frutto “poveri”, provenienti dai boschi delle Cerbaie, che nel tempo hanno perso importanza quali il Corbezzolo, il Nespolo ed il Ciavardello (o Sorbo). Il progetto è stato suddiviso in due lotti funzionali da 30 orti ciascuno.
Secondo il cronoprogramma stilato, il progetto dovrebbero partire ad inizio 2018 ed i lavori dovranno essere conclusi e rendicontanti entro la fine di ottobre 2018, come da bando regionale. Nel caso che il progetto, denominato “Horti Urbani in Castelfranco”, riesca a ottenere il finanziamento della Regione, il Comune pubblicherà un bando rivolto alle associazioni per l’affidamento della gestione dell’area, dando priorità alle offerte di chi include nei propri organi direttivi la presenza di giovani sotto 35 anni. Una volta fatto l’affidamento per la gestione, verrà fatto un ulteriore bando per l’assegnazione dei singoli lotti degli orti (che avranno una dimensione di 50 metri quadri). Anche in questo caso almeno il 30% degli orti saranno riservati ai giovani, alle giovani coppie e agli over 65.

Il parco fluviale 
Il progetto “Horti Urbani in Castelfranco” rappresenta il primo passo per la nascita del Parco Fluviale dell’Arno: un unico grande parco pensato per mettere in rete tutte le opportunità dedicate al tempo libero, che coinvolgerà la fascia lungo l’Arno compresatra il ponte e il campo di gara di pesca sportiva di via Posarelli. Oltre agli orti, infatti, è prevista un’area di sgambatura per cani con agility dog, frutto di un percorso partecipativo fatto con i cittadini ed una raccolta firme, che nascerà nella pineta di Via Pio La Torre. Sarà anche riqualificato il percorso pedonale in testa d’argine, dove poter camminare e correre in tutta sicurezza, ed è prevista l’installazione di vari arredi urbani e la messa in sicurezza dei pini presenti. Il progetto comprende inoltre la realizzazione di punti di ristoro e di sosta per l’accoglienza nell’area sia degli ortisti che di eventuali utenti esterni così, insieme ad una maggior manutenzione del campo di gara di pesca sportiva con il coinvolgimento delle associazioni Fipsas ed Arci Pesca nonché della Regione Toscana.

L’impegno dell’amministrazione
Gli orti urbani acquistano così una nuova accezione: non sono più concepiti solo come uno spazio fisico per coltivare ortaggi, ma come uno strumento di socializzazione, condivisione attiva rispetto dell’ambiente e partecipazione in un contesto politico-amministrativo di comunità.
“L’orto diventa il frutto di una nuova visione che ne recupera il tradizionale ruolo sociale e gli attribuisce nuove funzioni”, spiega il sindaco Gabriele Toti. “Questo è il nuovo modello di orti urbani promosso dalla Regione Toscana e accolto con entusiasmo dalla nostra amministrazione. Un modo per riportare i cittadini a valorizzare la cura del territorio e rafforzare quel rapporto tra uomo, ambiente e natura che era il tessuto del quotidiano dei nostri nonni, oggi rivisto in modo moderno e innovativo”.
“Gli orti urbani, oltre a rappresentare una risorsa concreta per i cittadini – afferma l’assessore all’ambiente Federico Grossi – sono anche portatori di un nuovo concetto di qualità della vita. L’orto è un luogo dove impiegare le proprie idee, trovare spazio per l’iniziativa personale e convogliare le forze di tutti in un progetto dinamico di sostenibilità urbana. Proprio per questo sarà data priorità ai giovani, per mettere loro a disposizione un luogo dove far crescere, insieme a piante e prodotti vegetali, anche nuove coscienze ambientali e un rinnovato senso di comunità così come già stiamo facendo con le adozione delle aree verdi pubbliche e la costituzione dei comitati di residenti intorno a diverse piazze”.

Molti esempi in altre parti del mondo hanno dimostrato negli ultimi anni quanto gli orti urbani possano generare un’ampia gamma di benefici dentro e fuori la comunità: rappresentano un modo per costruire risultati multipli ed integrati di tipo individuale, sociale, ambientale ed economico che hanno a che fare con il rapporto con la natura, l’esercizio fisico, la salute e la nutrizione, l’autostima, l’educazione ambientale, la crescita personale, l’amicizia, lo sviluppo di capacità, l’espressione della propria cultura, l’inclusione e la coesione sociale, l’economia locale e molto altro. Se un tempo gli orti urbani (sociali) erano destinati ad un target di persone anziane e pensionate, o caratterizzate da svantaggi sociali, oggi si può ipotizzare un interesse sempre crescente anche nella popolazione giovane e da parte delle scuole, che mostra ormai chiaramente una voglia di recupero di valori agricoli/ambientali.

Il progetto “Horti Urbani in Castelfranco” prevede un investimento di 155mila euro da parte dell’Amministrazione Comunale di Castelfranco con un contributo regionale di 50mila euro.
“L’impegno dell’Amministrazione è necessario per dare il via a una trasformazione e rivitalizzazione di un luogo abbandonato del nostro paese- ha commentato il Sindaco- una rinascita che porta con sé anche un significativo cambiamento nella vita di tutti i cittadini. Gli orti urbani e il Parco Fluviale dell’Arno infatti rappresentano una risorsa sociale per sviluppare un nuovo modello di convivenza civile, fatto di relazioni e condivisione. Nuovi spazi per vivere Castelfranco in modo partecipato e sostenibile”.