Acquisto Fontevivo, ok del consiglio: ‘sfratto’ al vivaio

19 gennaio 2017 | 21:13
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Acquisto Fontevivo, ok del consiglio: ‘sfratto’ al vivaio

La storica azienda vivaistica Giuliani, di San Miniato Basso, dovrà dire addio all’attuale sede al Fontevivo per cercare una nuova collocazione. È una delle condizioni fissate dal comune di San Miniato per l’acquisto del “complesso Fontevivo”, composto dal palazzetto dello sport e dall’adiacente terreno, che la Cassa di Risparmio di San Miniato è interessata a cedere a titolo definitivo. Un’operazione che oggi pomeriggio ha avuto il via libera in consiglio comunale, con il voto favorevole della maggioranza, l’astensione di Forza Italia e l’opposizione di Immagine San Miniato, movimento 5 Stelle e San Miniato Possibile.

Una discussione interminabile, dove il dibattito si è giocato su tre temi differenti ma tutti quanti collegati tra loro. In primo luogo l’acquisto del palazzetto e gli eventuali costi di gestione o adeguamento, seguito dal dibattito sul futuro polo scolastico che l’amministrazione è intenzionata a mettere in programma per il futuro: un polo scolastico per le scuole primarie, dove riunire un giorno i tanti edifici scolastici sparpagliati per San Miniato Basso. Per farlo, però, è necessario liberare il terreno: Da qui il terzo tema del dibattito: sull’opportunità o meno di “sfrattare” un’azienda storica nella quale lavorano 9 persone.
“Dopo alcuni incontri informali – ha spiegato l’assessore Marzia Fattori – con una nota del 30 dicembre, Carismi manifestava la disponibilità a cedere al Comune gli immobili posti al Fontevivo. Data la pubblica utilità di questi immobili, il Comune ha ritenuto di accogliere l’offerta con due condizioni: l’attestazione della congruità del prezzo da parte dell’Agenzia del demanio e la richiesta che alla stipula del contratto il terreno sia libero dall’attività e dalle strutture attualmente presenti”. Il tutto per un prezzo di 375mila euro per il palazzetto e di 220mila per il terreno.

Il nodo del terreno
Lo “sfratto” del vivaio, inevitabilmente, ha subito acceso la discussione in consiglio. “Parliamo di un’attività che è lì da 60 anni – ha detto Chiara Benvenuti dei Cinque Stelle – pensiamo ai 9 dipendenti e alle problematiche che l’azienda avrà nell’individuare un altro terreno”. “Che fine hanno fatto certi valori di cui la maggioranza si riempie la bocca? – ha aggiunto Alessandro Niccoli (San Miniato Posssibile). Si sarebbe potuto dire sì al terreno senza sfrattare nessuno in attesa di capire cosa fare per il polo scolastico. E invece si viene a sapere che il Comune ha già mandato lo sfratto all’azienda”. “Se il polo scolastico è solo una previsione – ha aggiunto Michele Altini (Forza Italia) – non credo ci sia proprio l’urgenza di dover mandar via questa azienda” Il sindaco Vittorio Gabbanini, invece, ha rivelato di aver già incontrato il signor Giuliani e i suoi familiari, illustrando le intenzioni del Comune e concordando con loro un percorso: “Noi daremo tutte gli appoggi e gli aiuti per trasferire l’azienda in un’area che lui, in realtà, aveva già individuato da tempo. Io credo si sia fatto bene a mettere un sassolino, anche perché prima che il Giuliani siano nelle condizioni di trasferirsi servirà qualche anno”.

Il polo scolastico
L’obiettivo dell’amministrazione, in pratica, è quello di aprire la strada per concentrare, un giorno, proprio nel terreno del Giuliani, scuole e asili che attualmente sono sparpagliati un po’ per tutta la frazione. Già nel regolamento urbanistico, infatti, l’intera area è destinata a polo scolastico: sia il terreno dove sorge il vivaio (22mila metri quadri) sia il terreno compreso fra il vivaio e la pista d’atletica (oltre25mila) di proprietà della Fattoria di Scaletta.
“Perché non si compra quel terreno lì invece dell’atro – ha detto Laura Cavallini (Immagina San Miniato) dal momento che è completamente libero. Il sindaco Vittorio Gabbanini ha spiegato invece che il polo scolastico primario dovrà sorgere nell’area del vivaio affacciata su via Fontevivo, mentre il grande spazio centrale è stato inserito (insieme ad altre 3 possibilità) nello studio preliminare per la collocazione della futura sede del liceo Marconi.
“Fino ad ora – ha detto Benvenuti – non avevo avuto sentore di un polo scolastico di primo grado, anche perché si sono fatti interventi in varie scuole. Allora vorrei capire quali sono queste scuole. Dato che dal 2004 non è più stato fatto niente alle scuole di via Rondoni, mi chiedo se l’idea non sia di trasferire al Fontevivo anche le scuole del capoluogo. Quindi vorrei sapere con precisione quali sono queste scuole”. “Sono perplesso per non dire raccapricciato – ha aggiunto Niccoli -. Questa operazione non ha logica, perché qui sono in gioco diversi interessi.
“Le scuole sono una parte importante dei nostri investimenti – ha risposto Gabbanini -. Forse siamo sempre un po’ a corsa. Ma proprio per non esserlo più è capitata questa occasione. E pur con tutte le verifiche che dovranno essere fatte credo che sia un’operazione vantaggiosa per l’amministrazione comunale”.

Il palazzetto e l’attività sportiva
Numerose, invece, le perplessità di Laura Cavallini sull’opportunità di acquisire il PalaCarismi. “In commissione avevo chiesto una conoscenza strutturale dell’edificio – ha detto – perché già siamo in possesso di impianti sportivi che spesso non godono di ottima salute. L’obiettivo era capire cosa eventualmente avremmo dovuto fare nel palazzetto qualora lo acquistassimo. A parte una relazione dei vigili del fuoco, invece, quello che mi è stato dato si riduce a omologazioni che riguardano il campo, ma per la struttura si dice solo che è agibile per 350 posti. Il Comune non è un privato, e non può correre il rischio che possa succedere qualcosa. Mi sembra che quello accaduto in questi giorni imponga che si vada in altre direzioni”.
“Anche se fossero necessari interventi – ha risposto l’assessore Spalletti – a noi quel palazzetto ci fa comodo anche a porte chiuse, perché la mattina ci vanno le scuole, mentre il pomeriggio ci sono centinaia di ragazzi che vanno ad allenarsi. Noi onestamente avremmo preferito avere una banca che continuasse a portare avanti la struttura. Però se non lo compriamo noi c’è il rischio che chi finisca in mano a qualcuno che magari ha altre esigenze”. “La cifra è molto vantaggiosa – ha aggiunto il capogruppo Pd Alessio Spadoni -. Per evitare che venga venduto a terzi sarà bene prendere l’occasione al volo. Le certificazioni ci sono: lì ci viene tenuto anche un campionato di serie B di basket”. “La realtà del nostro Comune – ha ribattuto Carlo Corsi (Forza Italia) è che grandi impianti non ce ne sono: abbiamo una squadra in lega pro che deve andare a Pontedera, il palazzetto l’ha costruito Carismi, la pista d’atletica la costruì il Coni, mentre il tennis e la piscina l’hanno fatto due privati. È mancata la programmazione. Adesso, arrivati a questi punti, da un lato è giusto che almeno un impianto diventi del comune. Poi dall’altro mi chiedo se sia giunto comprare qualcosa senza sapere quanto ci costerà di manutenzione”.