Tanti progetti, un viaggio: Shalom in Benin, Togo e Senegal

14 gennaio 2017 | 10:41
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Tanti progetti, un viaggio: Shalom in Benin, Togo e Senegal

Una casa famiglia, un ostello, un dispensario per medicine e tanti, tanti altri progetti. Quelli che una delegazione del Movimento Shalom, guidata da don Andrea Cristiani e composta da 14 persone, andrà a seguire in Benin, Togo e Senegal.

Per il Benin, partiranno il 16 gennaio per iniziare i lavori di una nuova casa famiglia per 40 bambini orfani che sorgerà a Lokossà, una cittadina del centro del Paese africano, dove è attiva da diversi anni una locale sezione di Shalom. Questo primo progetto, che è finanziato da dei donatori privati, sarà presto affiancato da un panificio sociale da realizzare grazie al sostegno di Unicoop Firenze e della Fondazione il cuore si scioglie. Come nello spirito del Movimento anche questo progetto vedrà sorgere insieme un’opera sociale a un panificio, che nel tempo avrà lo scopo di contribuire al mantenimento dell’orfanotrofio.
Il gruppo farà poi tappa anche in Togo, nella capitale Lomè, dove è attivo il progetto “Casa di Giacomo e Vanda per il Togo” che consiste in un ostello per l’accoglienza dedicato al ricordo di Giacomo Bambini di San Miniato e un centro di formazione e di alfabetizzazione con un panificio annesso realizzato grazie al contributo di Unicoop Tirreno.
Da lì voleranno in Senegal a Dakar e poi nei villaggi più interni di Kebemer e Thiel fino a Tuba. Il soggiorno in Senegal ha lo scopo di verificare l’andamento dei progetti in corso, in particolare il dispensario medico di Thiel, il progetto di microcredito per le donne. Oltre a ciò ci preme consolidare i rapporti di amicizia e di dialogo interreligioso con il mondo musulmano che in Senegal ha da decenni saputo convivere pacificamente con le altre religioni, in particolare con i cristiani. “Ci sembra di notevole rilievo, in questo momento storico – dichiara don Andrea fondatore di Shalom – poter dar voce a questa gran parte di Islam moderato che convive pacificamente e nel dialogo con le altre religioni”. Per questo la delegazione andrà anche a Tuba, città sacra all’Islam, dove incontrerà le maggiori autorità religiose musulmane. Il rientro del gruppo in Italia è previsto il 27 gennaio.