





Al taglio del nastro non è voluto mancare nessuno. Anche se a fare gli onori di casa è stato il dirigente Luca Guerranti: “Quest’immobile della Polis, in 2 mesi, è diventato fruibile, anche se sede provvisoria è comunque un mezzo miracolo. Grazie anche a un comitato genitori molto attivo. L’augurio, ora, é che si cominci a pensare alla nuova sede”. “Stateci addosso, noi cercheremo di dare risposte celeri perché chiedere le risorse adesso é la priorità” è stata l’esortazione del presidente della Provincia di Pisa Marco Filippeschi che ha spiegato: “Quando abbiamo scoperto il guaio non abbiamo aspettato le conseguenze, non era scontato farcela in così breve tempo. Abbiamo dato un esempio di collaborazione”.
“Siamo molto felici – ha detto il giovanissimo presidente del Parlamento degli studenti della Toscana Bernard Dika, affiancato dal rappresentante degli studenti del liceo Mattia Borghesi – ora dobbiamo trovare una sede definitiva. I giovani sono il futuro di questo Paese e, oltre le lamentele, è bello vedere la presenza delle istituzioni e far vedere anche le cose belle della Toscana, le eccellenze, gli studenti che non si sono arresi. Se non siamo noi che diciamo che non ci si deve arrendere, allora chi lo fa? Siamo stati il presente, il pessimismo é un lusso che non ci possiamo prendere”. Presenti anche del sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, dell’assessore regionale all’istruzione Cristina Grieco, del presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, del presidente della Provincia di Pisa Marco Filippeschi, del provveditore Luigi Sebastiani, del vescovo monsignor Andrea Migliavacca, dei sindaci del Comprensorio Gabriele Toti, Giulia Deidda e Giovanni Capecchi, del presidente di Carismi Alessandro Bandini, del presidente del consiglio comunale Vittorio Gasparri, della giunta e dei consiglieri del comune di San Miniato, dei tecnici della Provincia, del sindaco del Comune di Calcinaia Lucia Ciampi e del presidente del Parlamento regionale degli studenti.
“Una grande giornata di festa, a dimostrazione di quali sono i risultati che si possono raggiungere se i vari soggetti coinvolti lavorano insieme per andare nella stessa direzione – ha dichiarato l’assessore Grieco -. E’ possibile sviluppare la capacità di resilienza, ovvero saper fare fronte alle difficoltà e la giornata di oggi ne è un chiaro esempio. Cercheremo di lavorare perché si trovi una sede definitiva perché gli studenti si meritano di avere a disposizione luoghi idonei dove imparare e gli insegnanti dove svolgere adeguatamente il proprio lavoro”. Anche il presidente Filippeschi ha manifestato soddisfazione, guardando con fiducia al futuro: “Questa nuova sede temporanea ci permette un po’ di respiro, senza distoglierci dall’obiettivo che è quello di avere una sede definitiva per questa scuola – ha spiegato -. La Provincia ha dato risposte concrete ma adesso è tempo di guardare avanti con fiducia e di fare ognuno la propria parte. Se le famiglie e i ragazzi ci stanno addosso, noi abbiamo una maggiore possibilità di ottenere le risorse necessarie al mantenimento del vasto patrimonio di edifici scolastici di cui disponiamo”. Al termine dei saluti istituzionali, il vescovo ha impartito la benedizione, poi genitori e ragazzi hanno allestito un buffet nel cortile e un piccolo spettacolo musicale. Prima di concludere la mattinata, i rappresentanti di classe hanno guidato le autorità a fare una visita di tutto l’edificio, mentre a piano terra una delegazione di genitori ha avviato la raccolta firme per la costruzione del nuovo edificio. “Una mattinata di grande soddisfazione per tutti – ha commentato il sindaco -. Essere arrivati a questo punto vuol dire molto, se pensiamo da dove siamo partiti quel 21 ottobre. Lo considero quasi un miracolo aver realizzato tutto questo perché istituzioni, famiglie, insegnanti e soprattutto studenti hanno avuto pazienza, tenacia e grande volontà. Adesso è il momento di pensare al futuro, a quella nuova scuola che tutto il territorio del Comprensorio si merita; un edificio dove questi ragazzi possano stare in maniera definitiva e che sia nato e pensato per le esigenze della didattica – prosegue -. Voglio ringraziare la Prefettura e insieme tutte le altre istituzioni che hanno lavorato fianco a fianco per arrivare ad una celere risoluzione; ma desidero soprattutto ringraziare le famiglie, gli insegnanti, il personale scolastico e, in modo particolare, gli studenti con i quali abbiamo avuto un continuo e costante dialogo. Non dobbiamo fermarci qui, occorre proseguire per tappe e la prossima è quella di individuare un luogo idoneo alla realizzazione della nuova scuola e avere quanto prima un progetto: da qui possiamo proseguire – e conclude -. Il Comune di San Miniato proseguirà in questo percorso in maniera attenta e puntuale perché questa situazione veda una definitiva soluzione e non venga dimenticata”.
Il futuro della scuola
Parole che pesano e peseranno, considerando che sulla futura collocazione del liceo pende ancora la medesima spada di Damocle che oscilla, da tempo, anche sull’ente che, malgrado tutto, ha ancora la delega alle politiche scolastiche: la provincia. A questa, infatti, toccherà trovare i soldi per progetto, fattibilità e lavori per la nuova scuola, mentre il tempo scorre inesorabile. E’ fissata a luglio 2018, infatti, la fine del contratto con la Polis, società proprietaria dell’immobile. Ma soprattutto non è scontato che dopo quella data le tante deroghe ottenute per fare dell’edificio una scuola siano ulteriormente ottenibili. Intanto i genitori, riuniti in un comitato che a giorni sarà costituito anche formalmente, hanno dato il via ad una raccolta di quasi 600 firme per chiedere una nuova sede in tempi brevi.
Gli studenti
Coloro che malgrado tutta questa vicenda, invece, sembrano essere i meno scontenti di questa nuova collocazione sono proprio i diretti interessati. Molti, infatti, i commenti positivi che si possono registrare in giro per i corridoi. Lo stabile sarà anche nato come banca ed avrà alcuni laboratori ancora in corso di ultimazione (in arrivo entro fine mese) ma a tanti ragazzi non dispiace. «Essendo in quarta liceo speriamo di non vederla, la nuova sede. Vorrebbe dire esserci stati un po’ troppo in superiore – scherzano Veronica e Lorenzo. – Ma per l’esperienza che abbiamo fatto questa sede provvisoria ha molti più vantaggi della vecchia. C’è un sacco di spazio, ci sono maggiori attrezzature e presto anche laboratori all’altezza. A San Donato era un continuo coordinarsi fra classi per utilizzare gli spazi e non c’era posto». Resta, però, un gran problema da risolvere: «la viabilità ed i parcheggi. Qui la mattina è il caos, le file arrivano a San Miniato Basso» assicurano Giulia ed Elia, di quinta.
Nilo Di Modica
Gabriele Mori