Cesat Fucecchio, Spinelli: “Abbiamo trovato la quadra”

10 gennaio 2017 | 13:04
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Cesat Fucecchio, Spinelli: “Abbiamo trovato la quadra”

“Sulla Fondazione In Cammino a servizio del Cesat – il Centro artoprotesico per la chirurgia ortopedica di anca e ginocchio – abbiamo trovato la quadra”. Lo ha detto il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli uscendo, oggi 10 gennaio, da un incontro a Empoli. Il problema del Cesat di Fucecchio, al momento, non è certo l’ospedale sul quale, precisa il sindaco, “Azienda sanitaria e Regione continuano e investire nella logica del potenziamento, perché ci credono e tanto”, ma il centro studi e analisi che è gestito da una Fondazione, quindi privato, della quale fanno parte i medici che lavorano al Centro.

Attività, quelle della Fondazione In Cammino, senza le quali l’ospedale potrebbe compiere comunque i suoi compiti, ma che svolge una funzione di studio e sperimentazione importante, anche per il settore delle calzature, per eesempio, alla quale l’amministrazione e il territorio non vogliono rinunciare.
Per questo l’Amministrazione ha deciso di promuove tutti gli obiettivi e le finalità fino ad arrivare alla collaborazione con la stessa nell’organizzazione di incontri e iniziative volte a favorire la conoscenza delle attività e degli studi.
Il Cesat è un’eccellenza nel panorama nazionale, con un numero di interventi realizzati in costante crescita grazie agli investimenti che nel tempo sono stati realizzati dalla Regione Toscana. La struttura è dotata di 44 posti letto e ha visto nel tempo un deciso incremento delle proprie potenzialità da un punto di vista logistico ma anche scientifico grazie anche al laboratorio per lo studio del cammino donato alla fine del 2014 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e gestito dalla Fondazione In Cammino, costituita dagli stessi medici che operano nella struttura sanitaria fucecchiese.
L’amministrazione comunale di Fucecchio non può finanziare direttamente l’attività di una fondazione privata ma sta lavorando all’organizzazione di un convegno illustrativo che coinvolga il mondo dell’imprenditoria locale per sensibilizzare quei privati che potrebbero effettuare donanzioni molto importanti per il sostegno delle attività che si svolgono nel laboratorio di ricerca con i suoi macchinari all’avanguardia che, aggiunti alle professionalità dello staff medico guidato dal professor Massimiliano Marcucci, hanno contribuito a fare del centro artoprotesico di Fucecchio un’eccellenza sanitaria di livello nazionale.
“L’amministrazione comunale – spiega il professor Massimiliano Marcucci – si è sempre spesa in tutti i contesti per sostenere l’attività del Cesat e per chiedere alla regione il potenziamento delle strutture. Ed oggi, di fatto, nel nostro ospedale si opera a ritmi molto elevati cercando di rispondere in tempi più rapidi possibili ai tanti pazienti che che compongono le liste di attesa e che, pur risiedendo anche in altre regioni, hanno scelto la struttura fucecchiese per risolvere i propri problemi articolari”.

“Allo stesso modo – aggiunge l’ingegner Andrea Corvi, presidente della Fondazione In Cammino – il Comune di Fucecchio ha sempre compreso l’importanza delle attività che vengono svolte nel nostro laboratorio di ricerca. Ovviamente il sostegno che ci viene dato è quello consentito ad un’amministrazione pubblica. E quindi apprezziamo gli sforzi per far conoscere l’importanza dei nostri studi anche a quel mondo dell’imprenditoria che apprezzandone il lavoro e le finalità potrebbe incrementare le donazioni private verso la Fondazione In Cammino”.
“L’Ospedale San Pietro Igneo, con il Cesat – aggiunge il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli – è al centro del piano di investimenti 2016-2018 della Regione Toscana. Come amministrazione comunale monitoriamo la situazione con gli sviluppi che nel corso degli anni stanno portando l’ospedale ad un utilizzo sempre più intensoe specialistico, in linea con le potenzialità della struttura e con i programmi della Regione. Allo stesso tempo sosteniamo la Fondazione In Cammino cercando di favorirne le attività e di farla conoscere ai potenziali finanziatori per fare in modo che la ricerca e gli studi possano proseguire ed accrescere ulteriormente il già eccelso lavoro svolto”.