
“Basta salciccie e bistecche: vado in pensione!”. Sono passati 45 anni, ma non ha perso il senso dell’umorismo Mauro Angiolini, storico macellaio di Ponte a Egola. Mentre scriviamo, quella di oggi, 31 dicembre, sarà infatti l’ultima giornata di lavoro dopo nove lustri di fedele servizio dietro il bancone. Una piccola bottega di quartiere, da sempre all’angolo fra via della Gioventù e via Leporaia, alla quale tanti sanminiatesi e residenti nella frazione si erano affezionati, all’interno della quale il lavoro per Mauro era iniziato da giovanissimo, fresco fresco di servizio militare.
“Avevo 21 anni” racconta vagando nell’archivio dei ricordi. “Nel giro di pochi mesi cambiai tutto nella vita: a settembre tornai dal servizio militare, a ottobre mi sposai e a novembre aprimmo la macelleria. Il paese all’epoca finiva poco più in là del negozio, era il 1971”. “Mentre eravamo in viaggio di nozze chiamavamo, per sapere come stavano procedendo i lavori” ricorda, con un sorriso, la moglie Donatella. Nel mezzo tanti ricordi belli e brutti, molti clienti e soprattutto un bel po’ passioni, nate e maturate in parallelo ad un’attività che a dire il vero, fra cene e pranzi di paese, di sicuro è stata utile all’abbisogna nel tempo libero, fra carni scelte con cura. E fra questi svaghi, su tutte, posti d’eccellenza sono state e sono ancora il calcio e l’associazionismo: due campi in cui Angiolini ha fatto la parte del leone per chi ha buona memoria, fra una presidenza del Tuttocuoio ed una del Ponte a Egola, fino all’impegno al vertice del circolo Arci di Corazzano. Ma il lavoro, quello fra bottega e frigo, è ciò che ha riempito una bella fetta della vita di Angiolini, che ultimamente, da qualche tempo, aveva anche provato a passare il testimone a qualche giovane. “Io se potessi continuerei, ma è venuto il momento di lasciare e godersi un po’ di riposo” racconta. “Abbiamo provato a cercare qualcuno disposto ad prendere le redini di questa attività, che non va affatto male. Ma forse i giovani di oggi hanno altri interessi. Io aprii da giovanissimo, oggi a vent’anni si pensa ad altro”. Di qui la decisione di chiudere, proprio oggi, ultimo giorno del 2016. “Quello che mi preme è ringraziare tutti i miei clienti” dice “A loro va il mio pensiero oggi che ho deciso di lasciare. Grazie. Grazie a tutti coloro che in tutti questi anni sono venuti qui in bottega e mi hanno permesso di fare il mio lavoro”.
Nilo Di Modica