Pm10: 18 sforamenti dei limiti a dicembre sul Cuoio

27 dicembre 2016 | 15:58
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Pm10: 18 sforamenti dei limiti a dicembre sul Cuoio

E con il 26 dicembre facciamo 18. Si sta parlando degli sforamenti di quantità di polveri sottili in aria rilevati dalla centralina di Santa Croce sull’Arno.

Nuovi sforamenti nelle emissioni di Pm10. Ovvero nell’aria che respiriamo sono state rilevate polveri sottili oltre i limiti consentiti dalla legge. Una situazione che forza tutta sulla centralina di Santa croce sull’Arno e che non significa che la responsabilità sia solo delle emissioni che vengono prodotte nel comune del Valdarno, ma anzi secondo il nuovo modello di valutazione elaborato dai comuni chiama in causa i territori di ben altri 16 municipi attigui, San Miniato, Castelfranco di Sotto, Montopoli Pontedera, parte della bassa Valdera tra cui Pontedera, le colline pisane e parte dei comuni dell’empolese Valdelsa, tra cui Fucecchio e Empoli che oggi ha già emesso un’ordinanza in cui si fa divieto di accendere fuochi. Fino a ieri la centralina di Santa Croce sull’Arno ha registrato nel corso del 1016 ben 28 superamenti del limite di Pm10 di cui 18 a dicembre, 9 nel mese di gennaio e 1 nel mese di novembre. Sforamenti che come dato matematico quindi interessano tutti i comuni dell’area omogenea dal punto di vista ambientale e che non fanno eccezione se un territorio è in pianura o in collina.
Dal 2016 però cambia il metodo di valutazione dell’impatto ambientale degli sforamenti delle Pm10 il cui limite e è fissato in 50 microgrammi per metro cubo di aria. Infatti come spiega l’assessore all’ambiente Baldacci del comune di Santa Croce, la regione con una legge ha imposto ai comuni di ricalcolare le zone omogenee e di cambiare il metodo di intervento in caso di sforamento. Fino al 2015 infatti la soglia era fissata in 35 sforamenti annui consentiti e le prescrizioni , tra cui le ordinanze che potevano anche arrivare a bloccare il traffico veicolare scattavano sulla base del solo numero di sforamenti e come si distribuivano nel tempo, ovvero se gli sforamenti erano consecutivi o meno. “Oggi il metodo di valutazione del Pac ovvero il piano di azione comunale è cambiato – spiega Marco Baldacci – in primo luogo il modello matematico degli sforamenti va combinato con il modello matematico della previsioni meteo elaborate dal Lamma di Firenze e inoltre è cambiata anche l’area di riferimento per la centralina di Santa Croce. I rilevamenti che vengono fatti da Santa Croce infatti non riguardano più il traffico veicolare , ma sono significativi per il rilevamento detto ‘di fondo’ ovvero quello che interessa l’intera area omogenea di cui siamo capofila. Questo significa che l’intervento delle amministrazioni comunali viene stabilito sulla base degli sforamenti, ma anche della previsioni meteo ad esempio per i prossimi giorni abbiamo una condizione di sforamenti che si sono verificati precedentemente che vengono associati a previsioni meteo di cielo sereno o al massimo con condizioni di nebbia questo determina una situazione per cui continueremo ad avere probabilmente un superamento dei limiti del Pm10 , per cui interverremo molto probabilmente con un’ordinanza prevista dal primo livello di attenzione, per bloccare la combustione di tutte le fiamme libere, dagli abbruciamenti all’aperto ai caminetti. Infatti secondo gli studi scientifici più rilevanti è emerso che tra i principali produttori di pm10, sono le combustioni del legno, che spesso non avvengono in modo ottimale e generano più polveri sottili del previsto. Con la nuova legge quindi – precisa Baldacci – noi dovremmo andare ad intervenire e valutare le emissioni di questo tipo che di solito si generano in condizioni di freddo asciutto , visto che aumenta l’utilizzo di combustibili per il riscaldamento e il cielo sereno crea le condizioni per far crescere la presenza di pm 10 in aria, con la pioggia infatti di solito vengono abbattute le polveri sottili. La questione della emissioni veicolari che sembrano essere meno responsabili di quanto si pensi degli sforamenti e sulle emissioni di polveri sottili in aria, diventano competenza della regione per quanto riguarda i grandi assi come la FiPiLi e il comune non può intervenire, ma spetta alla regione stabilire un eventuale intervento”.
2La modifica del modello di valutazione della missioni – conclude Baldacci – quindi prende in considerazione solo le polveri sottili che sono state emesse complessivamente e non quelle causante da un singolo fenomeno. Inoltre non scatta più l’azzeramento del computo della emissioni allo scadere dell’anno come accadeva prima. Il nuovo modello matematico che tiene conto di più fattori infatti è stato deciso per avere un quadro più attendibile degli sforamenti e poter intervenire in modo più produttivo senza ricorrere a misure drastiche che spesso di rivelano più efficaci”.
Comunque sia al momento la centralina di Santa Croce sta rilevando degli sforamenti e questo rappresenta una situazione abbastanza classica in questo periodo dell’anno, determinata appunto dal freddo che induce le persone ad utilizzare più combustibili per il riscaldamento associato a periodi secchio di bel tempo che determinando anche un maggiore umidità nel suolo contribuisce a far alzare in aria le polveri presenti. Le polveri sottili su lungo periodo e su larga scala possono essere responsabili di irritazione alle vie respiratorie e causare dalle riniti fino all’asma tutto questo pero ha un valore scientifico se si parla di un’esposizione prolungata nel tempo e concentrazioni particolarmente alte.

Gabriele Mori