Officine Ristori, 48 licenziamenti in arrivo

24 dicembre 2016 | 16:04
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Officine Ristori, 48 licenziamenti in arrivo
Officine Ristori, 48 licenziamenti in arrivo
Officine Ristori, 48 licenziamenti in arrivo

A niente sono valsi gli appelli della Regione e del prefetto, uniti alla richiesta di riaprire il tavolo da parte delle rappresentanze sindacali e delle istituzioni locali. A partire da oggi (23 dicembre) e fino al martedì 27, proprio a cavallo del Natale, 48 dipendenti delle Officine Ristori di Montecalvoli riceveranno la lettera di licenziamento.

È il finale amaro di una vertenza che si trascina da più di due anni, con il concordato sottoscritto nel 2014 e i due mesi di tempo “strappati” lo scorso ottobre. Obiettivo dei sindacati, adesso, era quello di prolungare i contratti di solidarietà almeno fino a settembre, cercando di venire incontro all’azienda per la riduzione dei costi del personale. Nessuna apertura, tuttavia, è arrivata dalla controparte, che ha quindi confermato il maxi-licenziamento: 48 dipendenti in tutto al posto degli iniziali 59, anche se l’atteggiamento tenuto dall’azienda non fa presagire niente di buono per il futuro dello storico stabilimento meccanico.
Così, proprio a cavallo del Natale, 48 dipendenti riceveranno il più brutto dei regali, senza sapere ancora chi tra di loro è predestinato a dire addio al posto di lavoro. Anche per chi resta, ad ogni modo, il futuro sembra promettere niente di buono: il timore dei sindacati è che l’attuale concordato preventivo possa trasformarsi in una liquidazione e quindi nella chiusura dell’azienda, con conseguente licenziamento collettivo.
“I licenziamenti scaturiti dal mancato accordo – commenta il sindaco di Santa Maria a Monte Ilaria Parrella – preoccupano molto non solo la comunità di Montecalvoli ma anche tutta la cittadinanza del nostro Comune. I licenziamenti preoccupano perché la crisi dell’azienda Ristori si inserisce in una situazione economica di più ampio respiro e avrebbe dovuto avere un epilogo di minore impatto sui lavoratori. L’assenza dell’azienda ai tavoli istituiti dalla Regione e dalla Prefettura non fa certo onore a chi ha da sempre rappresentato sul territorio un’azienda familiare inserita nel tessuto locale, verso la quale le amministrazioni di Santa Maria a Monte hanno sempre risposto andando incontro alle esigenze di cambiamenti produttivi richieste”.
“L’azienda Ristori – prosegue il primo cittadino – avrebbe potuto e dovuto trovare soluzioni meno impattanti, in modo da non far ricadere sui lavoratori determinate scelte e strategie imprenditoriali che la devastante situazione economica globale ha finito per ingigantire oltre misura. Esprimiamo piena e totale vicinanza ai dipendenti e alle famiglie coinvolte. Come Amministrazione, continueremo a partecipare a qualsiasi tavolo di confronto istituzionale, come abbiamo fatto fin ad ora, per poter contribuire ad arginare le difficoltà che i lavoratori dovranno affrontare. Lancio un appello a tutte le forze politiche, al di là dalle appartenenze e alle singole correnti, affinché questa vicenda non cada nel vuoto anche perché rischia di rappresentare in maniera emblematica una più ampia crisi di un sistema produttivo che è stato, e continua ad essere, il modello di sviluppo dell’economia locale”.