
Il bando per l’assegnazione di contributi a fondo perduto, diretti a finanziare interventi di sviluppo e riqualificazione di impresa nel centro di Fucecchio, si è rivelato un bel successo per l’amministrazione comunale. Sono stati ben 20 infatti gli imprenditori che hanno fatto richiesta di finanziamento e, tra questi, 12 hanno ottenuto il sostegno economico per un totale di 60 mila euro, cioè l‘intera cifra stanziata inizialmente dal comune. Il successo poi è accresciuto dal fatto che ad essere finanziate sono state proprio quel genere di attività che il bando intendeva privilegiare, cioè quelle tipologie non presenti sul territorio comunale o innovative da un punto di vista dei processi produttivi.
Il contributo è andato spesso proprio in questa direzione finanziando anche attività particolari come, ad esempio, un negozi con prodotti per celiaci e una sartoria. Circa 37 mila euro sono andati al finanziamento di sette nuove aperture mentre poco più di 23 mila sono stati destinati a cinque progetti di riqualificazione di attività esistenti. “Siamo veramente soddisfatti – spiega l’assessore allo sviluppo economico Silvia Tarabugi – per la grande risposta che è arrivata dai commercianti di Fucecchio. Il bando era l’evoluzione dei bandi precedenti ma conteneva molte novità. Innanzitutto quello dei criteri di valutazione per premiare i progetti innovativi, poi l’estensione dell’area geografica interessata. Rispetto al passato, inoltre avevamo incrementato significativamente le risorse disponibili, consapevoli che la crisi economica nel commercio e nell’artigianato è tutt’altro che superata. Un’attenzione particolare, infine, l’abbiamo rivolta a quelle imprese che sono guidate da giovani e da donne: e proprio ad alcune di queste sono andati i contributi”. Ricordiamo che l’area di riferimento, ai fini della concessione dei contributi, era stata individuata nel Centro Commerciale Naturale di Fucecchio come delimitato dalla delibera 27/2007 del Consiglio Comunale e che i beneficiari dovranno impegnarsi a mantenere in esercizio l’attività, e a non trasferirla in area diversa da quella ammissibile a contributo, per un periodo di almeno tre anni decorrenti dal momento di avvio della stessa; nel caso di imprese già in esercizio il termine di tre anni decorre dal momento della erogazione del contributo.