
Tirare fuori gli scatoloni riposti quasi un anno prima. Sistemare qualche pupazzetto o qualche accessorio che si è un po’ rovinato, cercare lo spazio giusto, l’idea giusta, il materiale giusto. Iniziare a disporre, un po’ alla volta, tutto quanto, individuando le priorità per assaporare la gioia di un lavoro fatto bene. Che termina la notte della Vigilia, quando nel presepe arriva anche Gesù bambino.
Essere capaci di costruire un presepe nella propria vita, nella giornata, nel quotidiano come nel mondo che ci circonda è l’augurio alla sua diocesi del vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca.
Carissimi amici,
dov’è il presepio?
Visitando le nostre comunità parrocchiali, i nostri paesi, curiosando anche nelle vie, attraverso le vetrine, tra le nostre case o all’interno delle Chiesa, entrando nelle famiglie troviamo il presepio. Ve ne sono di espressione artistica, realizzazione, significati diversi: il presepio tradizionale, quello simbolico per consegnarci un messaggio, quello artistico, quello vivente, quello semplice fatto sul mobile di casa…
E’ bello poi trovare accanto al presepio anche l’albero di Natale, antico segno della nascita del Messia, del virgulto che spunta dal tronco di Iesse, annuncio di vita.
Ma dov’è il presepio nelle case delle famiglie ferite, dove più forte è la voce di chi litiga e ferisce piuttosto di quella che riconcilia? E dov’è per le persone che non hanno più un lavoro e faticano a trovarlo? E dov’è nei luoghi di lavoro e di studio, negli spazi della nostra vita quotidiana, nei luoghi di incontro? Dov’è nella vita delle persone malate, anziane, sole? E dove la vita stessa è ferita, e c’è la morte, la violenza: Aleppo e la Siria, l’Iraq, alcuni Paesi dell’Africa, la Terra santa, e anche Parigi, Nizza, Bruxelles, Berlino…? Dov’è il presepio?
C’è un luogo dove è necessaria la presenza del presepio affinché siano veri, autentici quelli che abbiamo costruito noi, un luogo dove dobbiamo costruirlo perché ci sia anche negli spazi e nelle regioni dove tuona la guerra e viene seminata la morte. Questo luogo è il tuo cuore, la nostra vita, la nostra fede.
Auguro a tutti gli amici, ai fedeli della diocesi, anche a chi solo cerca Dio di fare il presepio, di costruirlo nella propria esistenza, di non dimenticare di collocare anche Gesù bambino.
Solo così laddove ce n’è più bisogno ci sarà un presepio, sarà Natale e si sentirà l’eco di una voce di pace e di gioia, l’annuncio che Dio è con noi.
Auguri.
+ Andrea, vescovo