
Prima hanno scassinato il distributore di palline. Poi sono stati sgridati e allora sono andati via. Solo per poco, però, visto che sono tornati e hanno fatto pipì prima davanti al negozio che avevano preso di mira e poi sulla soglia di un ingresso sul retro del palazzo.
“Ormai San Romano è così, succede ogni sera. La gente si è come rassegnata e le cose non si dicono, tanto l’idea è che non c’è niente da fare”, ci racconta una signora che aggiunge: “Oggi questo, ma prima c’è stato il fontanello (qui Scassina il fontanello per rubare pochi spiccioli) e qualche giorno prima hanno rubato persino un addobbo di Natale in un negozio. Questa non è fame: al massimo si possono ricavare un po’ di spiccioli, ma è proprio voglia di dare fastidio. Si fanno danni per il niente… ecco, questo dovrebbe spaventare e far riflettere… se uno dà noia e fa danno per niente, cosa sarebbe capace di fare in una situazione diversa? Bisogna recuperare il rispetto, per le cose e per le persone”.
La cronaca
Ieri sera 19 dicembre, il negozio era ormai chiuso da ore. Quando, i vicini, hanno sentito dei rumori e si sono affacciati alla finestra. Un gruppo di ragazzi aveva preso di mira un distributore di palline, di quelli con i giochini per i bambini, nei quali si mette la moneta da un euro che è stato danneggiato e scassinato. Gli hanno urlato qualcosa e per tutta risposta, si sono presi pure un bel “vaffa” e un “fatti i cavoli tuoi”. Comunque se ne sono andati, salvo tornare dopo poco, per fare pipì davanti alle porte, compresa quella del negozio, illuminata da una luce, colorata e forte.
La sfida, il gusto di fare male, la presunzione di essere impuniti sono il movente di questi ragazzi, che potrebbero essere sempre i soliti o anche diversi. Comportamenti esasperanti e logoranti per chi li sopporta da troppo tempo. Non sono bravate, però: volendo chiamare le cose con il loro nome, i ragazzi commettono reati contro il patrimonio e anche furto aggravato dal danneggiamento.
Elisa Venturi