





Passata senza troppi intoppi l’ondata di piena dell’Arno, come previsto, ieri sera intorno alle ore 22 nel fiorentino. Malgrado si segnalino numerosi problemi lungo il corso del fiume, nel comprensorio del Cuoio al momento tutto fila liscio, anche se l’allerta per il livello delle acque resta, almeno fino alle 16 e a nuove valutazioni da parte della Protezione Civile.
Intanto, a Santa Maria a Monte, esattamente nel punto in cui quel fatidico 4 novembre 1966 la furia delle acque strappò l’argine in località Callette, l’acqua è tornata a far paura lambendo il secondo argine di massicciata ed allagando, in parte, la prima cassa d’esondazione, sempre però all’interno della golena. Nel comprensorio del Cuoio, il picco massimo di altezza delle acque del fiume si è registrato questa mattina fra le 6,30 e le 7,30, ed in particolare alle 7 quando il fiume ha sfiorato i tre metri d’altezza idrometrica (2,88 m.s.z.i.) per poi ricominciare a discendere.
Nella tarda mattinata, il livello del fiume appare visibilmente ridotto rispetto alle prima luci di oggi, come dimostrano le immagini (vedi galleria) scattate dai ponti di Santa Croce, Castelfranco e Ponticelli, dove l’acqua dell’Arno è tornata al di sotto del primo ‘scalino’ in località Callette, proprio al di sotto del nuovo ponte. Dalla Protezione Civile, ci spiegano che la sonconda ondata di stamani, dopo quella passata nella tarda serata di ieri, era dovuta in reltà al rilascio controllato di acqua a monte, attraverso l’apertura di alcune dighe su affluenti e corsi d’acqua del reticolo minore.
Alla fine il sistema ha tenuto, anche se l’allarta proseguirà comunque fino alle 16 di oggi. Si trattato certamente di una piena consistente e particolarmente raqpida, ma che a detta degli esperti rientra perfettamente nella caratteristiche idrografice del nostro territorio. Una piena, insomma, come se ne sono viste tante, il cui rischio deve essere conosciuto e gestito. Non è stato necessario, alla fine, mettere alla prova la nuova cassa d’espansione di Roffia che ieri sera sembrava candidata ad entrare in funzione nel caso fosse continuato a piovere.
Il convegno
Proprio questa mattina, del resto, l’auditorium dell’It Cattaneo di San Miniato ospita un convegno sui temi della sicurezza idreaulica, diventato l’occasione per parlare con gli studenti di un tema ma così attuale, alla luce del maltempo di questi giorni ma soprattutto delle tante celebrazioni per i 50 anni dell’alluvione del ’66. Un’occasione per fare il quadro della situazione a mezzo secolo dal disastro, per capire cosa viene fatto oggi per limitare qual rischio. All’appuntamento, coordinato dal vicesindaco con delega alla protezione civile Chiara Rossi, sono intervenuti infatti la responsabile della protezione civile Ilaria Nieri, l’ingegner Gianluca Soro del Consorzio di Bonifica del Basso Valdarno e l’ingegner Isabella Bonamini, dirigente tecnico dell’Autorià di bacino del fiume Arno. E’ stata l’assessore ai lavori pubblici Marzia Fattori, invece, ad illustratre i ragazzi gli interventi in corso nel territorio comunale relativi dal rischio idrogeologico: dal completamento della cassa d’espansione di Roffia fino al messa in sicurezza dell’Egola.