Tartufo, da San Miniato a patrimonio dell’Unesco

2 novembre 2016 | 14:27
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Tartufo, da San Miniato a patrimonio dell’Unesco

San Miniato non solo è a pieno titolo tra le città del tartufo, ma gioca un ruolo fondamentale nell’associazione che racchiude tutti i principali Comuni della zone tartufigene, tanto che l’assessore alle attività produttive Giacomo Gozzini è nel consiglio direttivo. Il 27 novembre, in seno all’edizione numero 46 della Mostra mercato nazionale del tartufo bianco di San Miniato, sarà presentata la candidatura del tartufo a patrimonio immateriale dell’Unesco da parte dell’associazione nazionale Città del tartufo (qui Cultura del tartufo patrimonio Unesco, il dossier).

“E’ un passaggio importante che vogliamo fare a San Miniato e che poi ripeteremo anche in altre città che fanno parte dell’associazione” spiega il presidente dell’associazione Michele Boscagli. “La candidatura sarà presentata ufficialmente a marzo e rappresenta un passaggio molto importante in termini di prestigio, perché si tratta di tutelare non solo il tartufo in quanto tale, ma anche una cultura e tutto ciò che ne discende, come verrà spiegato il 27 novembre. Alcun presentazioni di questo progetto in giro per l’Italia sono già state fatte, ma quella di San Miniato sarà importante”.
L’associazione nazionale raccoglie tutte le città e i paesi che possono raccontare una lunga storia di tartufi e che custodiscono, per questo, un patrimonio immenso di tradizioni e cultura del tartufo. Oltre a San Miniato, nell’associazione ci sono Acqualagna, Alba, Amandola, Apecchio, Archi, Ascrea, Bagnoli Irpino, Bondeno, Borgofranco sul Po, Calestano, Campello sul Clitunno, Campoli Appennino, Camugnano, Capizzi, Capolona, Carpineto Romano, Cascia, Castel di Casio, Castell’Azzara, Ceppaloni, Colliano, Fabro, Leonessa, Macchiagodena, Mesola, Mellesimo, Montaione, Montespertoli, Norcia, Palaia, Pietralunga, Quadri, San Giovanni D’asso, San Pietro Avellana, Sant’Agata Feltria, Sant’Agostino, Sant’Angelo in Vado, Saracena, Savigno, Scheggino, Torrebruna, Valtopina, Viano.

Gabriele Mori