Frigoriferi pieni di cibo abbandonati in via Vaghera – Foto

1 novembre 2016 | 13:08
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Frigoriferi pieni di cibo abbandonati in via Vaghera – Foto
Frigoriferi pieni di cibo abbandonati in via Vaghera – Foto
Frigoriferi pieni di cibo abbandonati in via Vaghera – Foto
Frigoriferi pieni di cibo abbandonati in via Vaghera – Foto
Frigoriferi pieni di cibo abbandonati in via Vaghera – Foto
Frigoriferi pieni di cibo abbandonati in via Vaghera – Foto

Quello di abbandonare il frigorifero dove capita, purtroppo, è un problema ricorrente del nostro Paese, ma abbandonarlo con tutto il suo contenuto ancora dentro ha davvero dell’incredibile. È un nuovo capitolo dell’inciviltà quello che arriva dal comune di Montopoli. Per l’esattezza da via Vaghera, la strada che costeggia la sponda sinistra dell’Arno a pochi passi dal ponte di Castelfranco. Questa volta intorno al cosiddetto conferimento improprio dei rifiuti però si è aperto un piccolo giallo. Qualcuno ha abbandonato firgoriferi pieni di cibo, ma qualcun’altro ha pensato di potarsi a casa parte delle confezioni scadute. Insomma una ‘spesa’ trovata per strada, ma purtroppo avariata.

Via Vaghera è una strada destinata a ospitare anche il tracciato della ciclopista lungo il fiume, ma che per adesso rimane uno dei luoghi prediletti dagli irriducibili dell’abbandono selvaggio dei rifiuti. È qui, infatti, che nel corso degli ultimi giorni sono comparsi uno dopo l’altro la bellezza di sei frigoriferi domestici, abbandonati lì, su un fianco, come se nulla fosse. Due, in particolare, hanno attirato, l’attenzione dei passanti. Due frigoriferi stracolmi di generi alimentari, pieni zeppi di roba da mangiare lasciata a marcire. Numerose le confezioni di carne e le vaschette di affettati: prosciutto e bresaola scaduti dallo scorso 23 ottobre, accompagnati da confezioni d’olio e scatolette di tonno, buste di patate e altri alimenti. Poco accanto, invece, il secondo frigorifero fa risulta pieno di ortaggi e frutta, dai quali fuoriesce ovviamente un’odore nauseante.
Insomma una distesa di rifiuti di cui appena sono arrivate la prime segnalazioni si sono subito interessati i volontari dell’associazione giacche verdi. I membri dell’organizzazione ambientalista arrivati sul posto nella giornata di ieri 31 ottobre hanno trovato i frigoriferi abbandonati nel mezzo della strada. Una situazione che avrebbe potuto rappresentare un pericolo anche per la circolazione dei viecoli. I volontari hanno subito informato i carabinieri e poi hanno spostato a bordo strada i firgoriferi. La vicenda però ha assunto toni assai curiosi dal momento che tra lunedì e martedì parte del cibo avariato finito in mezzo alla strada è sparito. Nella mattianta di oggi le Giacche Verdi hanno fatto un nuovo sopralluogo e hanno notato che buona parte del cibo scaduto da pochi giorni era stato rimosso. Il timore adesso è che qualcuno possa averlo preso per mangiarlo, andando incontro a vari problemi igienico-sanitari, soprattutto, al di la della data di scadenza superata da pochi giorni, perchè il ciclo di conservazione si è interrotto e quindi possono essersi sviluppate le condizioni per varie malattie trasmissimibili attraverso l’ingestione di questi alimenti.
Una cartolina quindi squallida in un paesaggio pieno di inciviltà. Intorno ai frigoriferi, infatti, sono comparsi decine e decine di indumenti lanciati fra i canneti: pantaloni, maglie, scarpe, qualche paio di mutande e perfino un paio di caschi.
Una distesa di rifiuti che da sempre, purtroppo, caratterizza questa parte del comune di Montopoli, in un punto facilmente raggiungibile a due passi da Castelfranco e San Romano, ma allo stesso sufficientemente appartato, discreto e privo di illuminazione. Numerose, negli anni, le segnalazioni dei cittadini, sia lungo le sponde del fiume sia nella vicina via dei Girasoli che costeggia la massicciata della ferrovia. È qui, infatti, che qualcuno ha pensato bene di abbandonare una ventina di pneumatici, lasciati come se nulla fosse in mezzo alla campagna. Una lotta impari, di fatto, che l’amministrazione montopolese proverà a combattere dal 2017 anche con l’ausilio di alcune fotocamere mobili.

Giacomo Pelfer