


Il legno che diventa energia. A filiera corta, tagliato all’interno delle Cerbaie e poi utilizzato sul territorio locale, capace di creare un’economia nuova. Queste le basi di un progetto pilota che interesserà due scuole, quelle di Querce e Pinete, grazie alla collaborazione con iBioNet, spin-off dell’Università di Firenze che si occupa di sviluppo di energie rinnovabili.
Tale progetto risulterebbe particolarmente utile per le aree non raggiunte dal metano, nel rispetto dell’ambiente ed in favore della filiera del legno quale veicolo di sviluppo economico del territorio. L’obiettivo finale è quello di ricavare energia termica dall’attivazione di impianti a biomassa per il riscaldamento degli edifici scolastici, pensando poi alla possibilità di sfruttare lo stesso metodo anche per servire con piccole reti di teleriscaldamento pure i nuclei abitati limitrofi alle scuole. Il progetto da 22mila euro è stato proposto alla Regione Toscana, che darebbe un supporto economico di 15mila euro, ricevendo altresì l’apprezzamento dell’Associazione nazionale dei comuni italiani durante il recente tavolo dell’agricoltura di Firenze. Il lavoro di ricerca svolto dall’osservatorio iBioNet, insieme ai responsabili Alessandro Tirinnanzi e Giovanni Ciniero, si svolge in più fasi: una prima parte ha riguardato la ricognizione delle ditte boschive e delle aziende del legno che operano nelle Cerbaie, al fine di scoprire le potenzialità del territorio circa il consumo di biomassa ed ipotizzare, poi, scenari futuri di implementazione della produzione locale. L’indagine ha in seguito spostato l’attenzione sui lavoratori del legno, segherie in particolar modo, e sull’importanza dell’utilizzo degli scarti, risorsa da recuperare per l’alimentazione degli impianti a biomassa. Ebbene, avendo appurato una sovrabbondanza di biomasse rispetto al fabbisogno effettivo, alle scuole di Querce e Pinete, come ai privati residenti nella zona circostante, sarà quindi prospettata la possibilità di allacciarsi agli impianti con il vantaggio di ridurre sia i costi delle fonti energetiche usate fino ad oggi, sia le emissioni PM10 derivanti dalla combustione di legname. All’attivo, tuttavia, deve essere ancora valutata la reale necessità energetica dell’area. A capofila di ciò, i comuni di Castelfranco di Sotto, Fucecchio e Santa Croce sull’Arno, già riuniti nel Consorzio forestale delle Cerbaie con l’intento di valorizzare e promuovere le potenzialità del polmone verde.
Serena Di Paola
Il progetto è stato anticipato qui: Cerbaie, legna a chilometro 0 per riscaldare le scuole