Solai diversi da quanto scritto nei documenti. Gli ingegneri:’Ci siamo accorti per caso’

21 ottobre 2016 | 11:29
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Solai diversi da quanto scritto nei documenti. Gli ingegneri:’Ci siamo accorti per caso’

Secondo il sindaco Vittorio Gabbanini, come ha detto oggi davanti a decine di genitori mentre relazionava “qualcuno intorno al liceo di San Donato ha dichiarato il falso nei documenti relativi all’edificio che ospitati il liceo Marconi”.

Accanto a lui, davanti ai genitori e insegnati preoccupati, c’erano i tecnici e un dirigente della provincia Giovanni Viale che rappresentava il presidente Marco Filippescchi, impegnato in qualcosa di più importante di una scuola dichiarata inagibile da tecnici e vigili del fuoco, dove fino a due giorni fa si recavano 600 studenti. Viale ha anche impedito a fine assemblea ai giornalisti che chiedevano spiegazioni agli ingegneri di parlare con quest’ultimi senza un palese motivo. Gli unici che hanno parlato in modo chiaro comunque permettendo di capire la situazione sono stati l’ingegnere Genoveffa Carluccio e il sindaco Gabbanini accompaganto dalla’ssessore Marzia Fattori e Chiara Rossi. Durante l’assemblea è emerso comunque il cuore del problema. La questione è semplice nella sua gravità: nel progetto dell’edificio che ospitava il liceo Marconi c’era scritto che i solai erano stati fatti secondo una precisa tecnica costruttiva quella dei solai Bausta, fatti di travicelli tralicciati, cemento armato e pignatte come elemento collegate una rete e dal cemento armato. Una tecnica costruttiva idonea alla realizzazione di un solai che deve sopportare il peso degli studenti, degli arredi. Nella realtà quando i tecnici sono andati a vedere come erano fatti questi solai hanno scoperto che almeno una parte delle’dificio è stata realizzata con una tecnica diversa ovvero sono solai laterocemento fatti con travi di cemento armato collegate da pignatte (i mattoni forati) e poi coperti con una gettata di calcestruzzo. All’apparenza due strutture simili che differiscono però per la pesantezza e la resistenza. Una difformità importante dal punto di vista strutturale che ha portato il liceo Marconi a presentare dei punti di sfondellamento ovvero di cedimento della pignatte. L’esposto inoltrato alla procura della repubblica dal presidente della provincia Filippeschi e dal sindaco Vittorio Gabbanini che è anche vicepresidente della provincia forzerebbe proprio su queste differenze. Un difformità sostanziale da quanto è riportato nei documenti relativi all’edificio di San Donato e quanto invece è emerso durante i controlli dei tecnici. A questo punto è fondamentale per gli enti e ed eventualmente per la procura, capire se questa difformità strutturale ovvero l’utilizzo dei solai in latero cemento è alla base dei problemi di tenuta che hanno trovato i tecnici.
Di certo c’è che tra il progetto e quanto invece riscontrato durante i sopralluoghi esiste una difformità sostanziale e importante. Che di per se in via teorica potrebbe avere anche una rilevanza penale.
In sintesi come ha spiegato durate l’incontro con i genitori il sindaco Gabbanini al liceo Marconi sono stati trovati dei punti sfondellati del solai, dove le pignatte hanno ceduto e rischiano di cadere. E Poi aggiunge Nei documenti è stato dichiarato il falso, qualcuno ha sbagliato e pagherà profumatamente”. Poi continua il primo cittadino di San Miniato continua e aggiunge: ” E’ grave quell oche è accaduto perché gli amministratori quel tempo per quanto non mi interessi fare polemica, per accertare le responsabilità c’è la procura, dovevano controllare tutti: la scuola l’hanno pagata 7 milioni e mezzo di euro”.
“Il sospetto che nei solai – hanno spiegato i tecnici della provincia davanti ai genitori – del liceo scientifico Marconi ci fosse qualcosa che non andare bene è cominciato ad emergere per caso, durante un controllo fatto quando febbraio di quest’anno furono prese in affitto due stanze dal locale attiguo, che poi è parte dello stesso edificio. I tecnici della provincia durante l’allestimento dei locali trovarono un controsoffitto che era caduto e vollero approfondire. Durante gli approfondimenti videro che nei solai c’era un punto sfondellato. Da qui partirono per scrupolo, ulteriori accertamenti che portarono ad individuare anche nell’edificio di proprietà della provincia altri tre punti che presentavano dei problemi. Pensammo che fosse semplicemente perché chi aveva fatto l’impiantistica, dopo aver fatto passare i tubi aveva chiuso male i buchi. Ma il tarlo era rimasto e quest’anno circa sei mesi fa, abbiamo avviato una verifica sui solai di molti edifici scolastici, grazie a un finanziamento del ministero. A settembre siamo tornati e abbiamo trovati altri punti che presentavano criticità di sfondellamento. Allora abbiamo fatto ulteriori accertamenti e lunedì scorso è stato chiaro cosa era accaduto e la difformità dei solai rispetto ai progetti. Adesso bisognerà caprie cosa ci dice la ditta che sta facendo gli accertamenti, la Delta di Lucca.”
Una scoperta avvenuta quindi per un caso fortuito, se non fossero stati presi in esame quei due spazi aggiuntivi, probabilmente nessuno si sarebbe accorto della criticità dell’edificio visto che nel 2009 fu collaudato con tanto di atti depositati al genio civile: “Questo immobile – ha spiegato l’ingegnere Genoveffa Carluccio della provincia di Pisa, davanti a genitori – é stato comprato chiavi in mano. Non abbiamo fatto collaudi o niente altro c’era già tutto. Quando lo acquistammo non pensammo certo che nei documenti c’era scritta una cosa difforme dalla realtà, di solito quando si compra una casa non è che si va con il piccone a verificare come sono fatti isolai se i documenti sono in ordine. L’unico intervento che noi imponemmo al momento dell’acquisto era relativo Agli impianti per metterli a norma come previsto dalla legge ma le verifiche statiche erano state fatte da terzi. Niente faceva pensare che i solai fossero diversi. Sembrava un bell’edificio, che aveva anche la certificazione del Genio civile che diceva che era idoneo per la scuola”.
Insomma una storia singolare che fa pensare, ma se responsabilità vi sono lo dovranno appurare i magistrati, che a un certo punto durante la realizzazione dell’edificio o dopo, sia stato quanto meno commesso un errore nei documenti o nella costruzione.
Ad intervenire sulla vicenda e sui possibili risvolti giudiziari, uno dei primi è stato l’ex presidente della provincia di Pisa Andrea Pieroni , lui c’era quando l’edificio fu acquistato. “Sono vicino agli amministratori della Provincia e dei Comuni – ha detto Pieroni – per questa situazione di straordinaria difficoltà e ne comprendo le criticità, avendo vissuto nel 2008 una situazione analoga derivante dalla chiusura degli edifici scolastici di San Miniato, dovuta a una situazione di emergenza, risultata da verifiche strutturali, dalle quali furono evidenziate delle difformità rispetto al rischio sismico. Valutammo tutte le opportunità e la scelta cadde sull’immobile all’Interporto di San Donato perché era abbastanza ampio da contenere tutti i ragazzi senza dividerli e, allo stesso tempo, aveva tutte le certificazioni di idoneità a uso scolastico degli organismi competenti. Fu una scelta fatta di concerto con l’amministrazione comunale e riuscimmo a non far perdere ai ragazzi neppure un giorno di scuola, poiché conclusero l’anno nel vecchio edificio e a settembre iniziarono nel nuovo. Allora sembrò la soluzione migliore seppur provvisoria. Condivido l’avvio di un’azione legale qualora si evidenziasse l’esistenza di discrepanze tra la documentazione relativa all’edificio e la situazione effettivamente rilevata. Mi auspico che si trovi una soluzione in tempi rapidi al fine di far riprendere il prima possibile l’attività didattica”.
Altro commento critico e di preoccupazione è arrivata dal parlamento degli studenti toscani che dicono: ““Sull’edilizia scolastica – afferma il Presidente del Parlamento
degli Studenti Bernard Dika – stiamo combattendo da anni, l’anno scorso sempre a Pisa al Liceo Buonarroti, qualche giorno fa al Liceo Artistico di Pistoia. Siamo preoccupati di scuole non sicure e chiediamo che venga avviato in tutti gli Istituti una verifica delle condizioni strutturali architettoniche degli edifici per garantire la tranquillità a chi vive la scuola

Gabriele Mori