La carica dei porcellini. Grossi: “Vademecum con soluzioni”

17 ottobre 2016 | 19:42
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La carica dei porcellini. Grossi: “Vademecum con soluzioni”
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La carica dei porcellini. Grossi: “Vademecum con soluzioni”
La carica dei porcellini. Grossi: “Vademecum con soluzioni”

E anche Castelfranco finisce nel mirino dei porcellini di terra, conosciuti anche come porcellini Sant’Antonio. Da due settimane è un vero assedio, quello che stanno vivendo i residenti nelle zone di campagna, in particolare nella zona di via Arginato e Radicosa, via Quarterona e in via dell’Iserone.

Il fenomeno in breve tempo ha preso subito dimensioni preoccupanti al pari di quanto era accaduto a Roffia, nel comune di San Miniato alcuni mesi fa. Molti cittadini infatti si sono rivolti al comune esasperati e anche preoccupati per questa proliferazione dei crostacei che negli ultimi tempi hanno letteralmente infestato strade, parchi pubblici, pareti della case fino ad entrare, a volte, nelle stesse abitazioni. Una proliferazione abnorme che Castelfranco, a memoria d’uomo, non aveva mai conosciuto e di cui al momento si continuano ad ignorare la cause se non quelle naturali. La situazione però si è fatta seria ultimamente, tanto che all’ufficio ambiente del comune sono arrivate decine di segnalazioni dei cittadini che chiedono di intervenire per fermare l’invasione.
Il problema è stato subito preso in considerazione dal Comune, in particolare dall’assessore all’ambiente Federico Grossi che ha subito fatto anche personalmente vari sopralluoghi. “Ci siamo subito attivati – ha detto Grossi – sia con il comune di San Miniato per capire cosa avevano fatto per afforntare il problema a Roffia e per arginare il fenomeno dei Porcellini. Poi – continua Grossi – abbiamo anche interpellato chiedendo pareri a ditte specializzate in disinfestazioni e derattizzazioni. Inoltre abbiamo informalmente richiesto dei pareri scientifici. Di sicuro abbiamo capito che è la prima volta che Castelfranco affronta una situazione del genere e inoltre si è anche capito che il comune per la disinfestazione può intervenire solo su aree pubbliche e non sui terreni dei privati, anche se confermiamo la massima disponibilità a famiglie e cittadini per affrontare il problema. Proprio per aiutare i cittadini abbiamo stilato un vademecum con dei semplici comportamenti da tenere per fermare i Porcellini. Una della prime regole – spiega Grossi – è quella di lavare i pavimenti con la varechina, cospargere di sale i muri perimetrali della casa e infine si può anche intervenire con una disinfestazione ma questo comunque rimane un lavoro che ha efficacia temporanea. Queste e altre informazioni saranno inserite nel vademecum che abbiamo realizzato e che pubblicheremo sull’home del sito de comune. Come amministrazione capiamo perfettamente il disagio dei cittadini anche se noi non possiamo intervenire su terreni privati e comunque la disinfestazione ha un costo che si aggira tra i 100 e i 200 euro a seconda dell’estensione del terreno da trattare”.
Merita ricordare che i porcellini non sono nocivi per l’uomo, anche se sono fastidiosi.
Nei mesi più caldi dell’estate, questi organismi si spostano in massa dai campi e dalle aree incolte verso giardini, cortili, marciapiedi, muretti perimetrali fino a penetrare, in certi casi, direttamente nelle abitazioni provocando il disgusto e le lamentele dei cittadini.
I porcellini di Sant’Antonio non sono insetti, ma crostacei terrestri isopodi appartenenti ai generi Oniscus, Porcellio e Armadillium.
Si tratta di specie che vivono generalmente sotto le pietre, il fogliame e il legno marcescente perché necessitano di una elevata umidità del substrato e dell’atmosfera per sopravvivere. Probabilmente le migrazioni sono dovute alle forti irradiazioni solari estive e alla scarsa umidità che riescono a reperire in natura tanto da spingerli a ricercare condizioni più favorevoli nelle aree circostanti le abitazioni, magari caratterizzate da giardini e piante irrigate frequentemente. I “porcellini di terra” hanno attività notturna e si nutrono in genere di sostanze vegetali in decomposizione.
In generale non risultano dannosi a meno che non penetrino all’interno delle serre dove possono attaccare piantine neonate, radichette e a volte gli steli e foglie. Non pungono e non trasmettono microrganismi dannosi alla salute dell’uomo.

Gabriele Mori