





Più controlli delle forze dell’ordine, Polfer compresa, insieme alla presenza fissa di un’associazione di volontariato, i Geza, nei locali della stazione, con l’affidamento dei locali in comodato d’uso, in modo da rendere la zona più viva, più frequentata e alla fine percettivamente più sicura. È questa la ricetta del sindaco di Montopoli Giovanni Capecchi per risolvere i problemi di degrado che affliggono l’area della stazione ferroviaria di San Romano. Un luogo divenuto negli ultimi mesi punto d’incontro per una prostituzione a basso costo, in un contesto di degrado generalizzato che preoccupa i cittadini.
Un tema approdato ieri sera nella Consulta di frazione riunita a San Romano, dove il sindaco Capecchi ha illustrato l’esito di un incontro avuto con le forze dell’ordine in un tavolo richiesto alla Questura di Pisa. “Dalla situazione della stazione siamo perfettamente al corrente – ha dichiarato Capecchi -: come spesso succede la stazione è un luogo di passaggio, dove può arrivare chiunque, e attorno al quale si è sviluppato anche un tessuto commerciale rivolto ad un certo tipo di clientela. Tuttavia, parlando con le forze dell’ordine, compresi i nostri vigili urbani, ci è stato sempre riferito che non si sono mai verificate situazioni particolari”.
Una situazione critica ma non preoccupante, insomma, per la quale Capecchi ha chiesto comunque più attenzione: “Nella riunione in Questura sono stati promessi più controlli, anche da parte della Polizia ferroviaria. Ad ogni modo, siamo anche convinti che i controlli da soli non possano bastare”.(continua a leggere dopo la galleria fotografica)
Il sindaco ha ricordato infatti il progetto di riqualificazione dell’area inserito nel bando regionale dei cosiddetti Piu (progetti di innovazione urbana), rimasto congelato in attesa di finanziamenti che potrebbero arrivare, forse, un domani ancora tutto da definire. Un punto di quel progetto, però, sarà portato avanti comunque dal Comune di Montopoli, intenzionato a prendere in comodato d’uso i locali della stazione, con l’obiettivo di farne la sede di un’associazione già presente sul territorio. Si tratterebbe dei volontari di Geza, l’associazione naturalistica impegnata nella salvaguardia ambientale e nella tutela degli animali, che sarebbe pronta a prendere “casa” nelle stanze della stazione di San Romano. “Il fatto di avere una presenza fissa – ha aggiunto Capecchi – permetterebbe di scoraggiare chi è intenzionato a compiere qualcosa di illecito, oltre a dare all’area un aspetto più vissuto. Perché in molti casi, secondo me, si tratta anche di un problema di percezione, dovuto probabilmente alta presenza di stranieri”.
Una ricetta, tuttavia, che non ha convinto molti dei residenti presenti alla consulta: “Ben vengano queste idee – ha detto un cittadino – ma mi sembrano molto riduttive. Se pensate che un’associazione basti a togliere la prostituzione vi sbagliate di grosso. Vi sfido ad andare nel sottopasso e a venire più spesso a vedere quello che succede. Prima o poi potrebbe accadere qualcosa di pesante”.
Giacomo Pelfer