Prostituzione nel Comprensorio, le comunità senegalesi manifestano per la dignità umana

Il punto di partenza non è il classico moralismo di facciata, né un problema di decoro o di pubblico pudore. È piuttosto una battaglia per la dignità umana, per il rispetto di una persona in difficoltà alla quale dovremmo guardare con occhi diversi. È questo il punto sul quale le comunità senegalesi del comprensorio vogliono insistere, organizzando in futuro iniziative o manifestazioni contro la prostituzione.
Un fenomeno in crescita negli ultimi anni anche fra i comuni del Cuoio. Fenomeno che vede protagoniste soprattutto donne di colore che offrono qualche minuto di piacere in cambio di pochi spiccioli, con prestazioni che partono da 10 o addirittura da 5 euro. Numerose le segnalazioni raccolte negli ultimi mesi. Alla stazione di San Romano, ad esempio, dove da tempo si segnalano ragazze di colore, soprattutto di origine nigeriana, che adescano clienti nel parcheggio e nelle strade alle spalle dello scalo ferroviario (leggi qui San Romano, sesso a pagamento in zona stazione). Fenomeno diffuso, però, anche nelle strade e i vicoli tra le aziende e le concerie della zona industriale di Santa Croce, soprattutto il sabato, quando davanti ai capannoni chiusi fanno la loro comparsa ragazze dagli abiti succinti.
Da qui l’iniziativa delle comunità senegalesi, a cominciare dall’associazione Cossan di Santa Croce, che ha deciso di prendere posizione, in modo concreto, cercando anche la collaborazione dell’associazione Teranga di Montopoli. “Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni – dice il presidente di Cossan Adama Gueye -. Come persone di colore ci sentiamo in dovere di intervenire. Così ne abbiamo parlato con Teranga e siamo intenzionati ad organizzare un evento di sensibilizzazione: magari un’iniziativa oppure anche una manifestazione”.
“Il nostro intento – dice – è quello di condannare soprattutto la clientela. Perché queste sono donne che hanno delle difficoltà, che vivono un periodo di debolezza e quello che fa male è sapere che ci sono uomini che se ne approfittano. È un fatto di dignità umana. Per questo abbiamo deciso di intervenire per arginare il fenomeno”.