
Nella sostanza cambia poco, visto che Marco Billeri, 32 anni, è diacono dal 3 aprile (qui Marco Billeri domenica sarà ordinato diacono ). Ma nella forma, quello di domenica 2 ottobre alle 17, nella chiesa di Santa Maria a Monte, è un per sempre pronunciato a Dio e anche alla comunità dei fedeli che lo ha visto crescere e che, tutta insieme nello stesso giorno, ha saputo che sarebbe entrato in seminario. Don Marco sarà ordinato sacerdote dal vescovo della diocesi di San Miniato Andrea Migliavacca, che lo ha già ordinato diacono.
Aveva 26 anni, una famiglia credente ma non così tanto da desiderare un figlio prete, una passione per l’informatica che provava a far diventare un lavoro e una carriera universitaria avviata, ma “quando Dio si muove, entra nella tua vita e ti chiede di essere presente, tu lo accogli e allora inizi un altro percorso”. Pieno di sorprese e cambiamenti, da affrontare come un dono, mettendosi al servizio, perché niente è impossibile quando non si è soli. Con don Marco c’è Dio e, ora, c’è tutta la sua famiglia, che ha colto con sorpresa l’annuncio della vocazione, ma che con Marco ha camminato ed è cresciuta, nel dialogo e nella condivisione. Ha festeggiato nelle varie tappe del cammino di consacrazione e domenica lo farà di nuovo, con una bella festa. “Per carattere, non sono uno a cui piacciono le cose materiali. E, comunque, con il diaconato ho già fatto i miei voti (castità, povertà e obbedienza, ndr), quindi non mi aspetto e non ho programmato grandi pranzi o cose simili. Tra l’altro, in questo momento difficile economicamente per molti, mi sembrerebbe anche più fuoriluogo. Mi aspetto di poter stare con chi mi vuole bene, con la mia comunità, di fare festa insieme con Dio nella semplicità, nella gioia, nella condivisione e nell’amore”. Negli ultimi anni, don Marco ha prestato servizio a Santa Croce sull’Arno, ma dopo l’ordinazione avrà la sua prima assegnazione da sacerdote. Non da “don”, perché don ce lo chiamano già. “Serve in un’ottica di relazione, ma è più una responsabilità che un distintivo: ci ricorda costantemente che abbiamo consacrato la vita a Dio e ricorda alle persone che su di noi possono sempre contare”. “Per sempre”, quello che prende forma in queste ore di preparazione e che don Marco, la sua famiglia e la sua comunità pronunceranno domenica. Con un augurio: “Spero che questo momento di festa possa essere l’occasione di pensare a Dio, di sentire che Dio esiste e che è entrato nella mia come in tante altre vite. Essere l’occasione per interrogarsi su Dio, sarebbe un buon inizio del mio ministero presbiteriale”.
Elisa Venturi