Velo: “Con il parco Galilei, Grossi ha fatto nascere una nuova legge nazionale in materia ambientale”






Sono partiti dal parco giochi di parco Galilei a Castelfranco di Sotto, dove i giochi per bambini sono costruiti con materiale reciclato (leggi qui Nuovi giochi a Orentano e Villa, doppia inaugurazione). La sottosegretaria all’Ambiente Silvia Velo è arrivata nel comprensorio del Cuoio questa mattina 23 settembre e la sua visita istituzionale è partita dal comune che, come lei stessa ha sottolineato, grazie al progetto dei giochi per bambini nei parchi fatti con materiale riciclato, sviluppato insieme a Geofor, ha anticipato quella che poi è diventata una legge.
Ad attenderla al parco giochi Galilei, con i nuovi giochi in plastica riciclata, c’erano l’assessore comunale all’Ambiente Federico Grossi, il consigliere regionale Alessandra Nardini, il presidente di Geofor Paolo Marconcini, il presidente del Cispel Toscana Alfredo De Girolamo e il sindaco Gabriele Toti. Un progetto, quello sviluppato da Grossi, che ha coinvolto varie questioni di carattere nazionale, rendendo il parco Galileo Galilei precursore di quella che poi è diventata una disposizione di legge: la pubblica amministrazione è obbligata, grazie al recente testo approvato e sui cui il sottosegretario Velo ha avuto un ruolo importante, ad acquistare oggetti che derivano dalle pratiche di riciclo delle materie di scarto anche se questo può comportare un leggero aumento dei costi. “Con Federico Grossi – ha detto Velo – ci siamo sentiti spesso per affrontare la questione del progetto di riqualificiazione del parco Galilei, visto che l’acquisto sperimentale di questi giochi comportava un leggero aumento dei costi di acquisto e la regola avrebbe voluto che venissero acquistati oggetti realizzati con materiali vergini, visto che la platisca riciclata proprio per le fluttuazioni dell’economia oggi costa un po’ di più di quella vergine. Ma questo rappresentava una sperimentazione importante che poi è stata recepita a livello nazionale e questo è il risultato”.
Federico Grossi ha spiegato: “Noi in questo progetto ci abbiamo creduto e abbiamo anche dovuto lavorare molto per cercare la soluzione alla verie questioni. Oggi il risutato è che abbiamo un parco curato e adottato dalla gelateria La bottega del Gelato, arredato con materiali di recupero e che le persone possono vivere e vivono quotidianamente, impostando un nuovo modo di operare”.
Paolo Marconcini ha sottolineato, poi, che il progetto di riciclo è un brevetto tutto toscano e pontederese, nato anni fa da una collaborazione tra Revet e Piaggio. “Ricordo – ha detto – che questo materiale che si ottiene dallo scarto della plastica che abitualmente non viene riciclato ma va verso la termovalorizzazione, era nato anni fa per realizzare le carene dei motori Piaggio. Le aziende tra cui appunto Revet, lavorarono molto per trovare il prodotto soddisfacente e molti motori sono stati allestiti con questa plastica lucida, resistente e leggera. Poi l’economia ha reso più sostenibile per Piaggio fare le carene con questo materiale. Oggi lo abbimo riproposto per i giochi nel progetto sviluppato da Grossi a Castelfranco di Sotto. Nonostante possa apparentemente risultare più costoso, valorizza il riciclo e il riuso dei materiali, provando a creare le basi culturali per un’economia circolare che parte proprio dal riuso degli scarti”.
Tanti e diversi i temi affrontati durante la mattinata a Castelfranco, a partire da quei rifiuti sversati sulle colline della Valdera (leggi qui Rifiuti pericolosi in provincia di Pisa, 31 indagati -Video ): Velo non si è sottratta dall’esprimere il suo parere di sottosegretario all’ambiente vista la rilevanza della vicenda.
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I fanghi
“Siamo di fronte a un illecito – ha detto Velo -. La magistratura sta indagando e le eventuali responsabilità dei singoli saranno punite ma non possiamo criminalizzare una pratica e non dobbiamo abbandonare il recupero delle materie e degli scarti, usando una pratica lecita che si deve continuare, altrimenti si inficia il meccanismo di un’economia circolare che è, invece, fondamentale. Non si può colpire un sistema, ma si deve colpire chi ha operato fuori dalle regole”.
Arpat
La sottosegretario, poi, sollecitata dai giornalisti presenti, ha anche voluto sottolineare il lavoro che la Regione sta facendo per migliorare l’agenzia Arpat anche alla luce delle nuove competenze. “Arpat funziona bene – ha aggiunto -, le nuove norme sono buone e hanno dato maggiori poteri. In Toscana abbiamo una discrepanza tra provincia e provincia nel modo di operare. Il problema non è l’Agenzia, quindi, ma sono le teste in alcuni ambiti dell’agenzia altrimenti non si spiega come mai in alcune province dia ottimi risultati l’attività di Arpat e in altre ci sia un percepito da parte dei cittadini non soddisfacente. La Regione Toscana sta lavorando bene per unificare l’operatività”.
Gabriele Mori
Foto di Moreno Guidotti