Cattivi odori dalla Waste, Arpat: resta una vasca da coprire

23 settembre 2016 | 17:25
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Cattivi odori dalla Waste, Arpat: resta una vasca da coprire

C’è ancora una vasca scoperta al depuratore di Castelfranco gestito da Waste Recycling. Le operazioni di copertura, a quanto pare, sarebbero risultate più complicate del previsto, tanto da costringere l’azienda di via Malpasso a svuotare e poi riempire la più grande delle due vasche proprio per permettere i lavori, senza che per alcuni giorni fosse attivo il trattamento di ossidazione. Sarebbe questa, secondo i tecnici Arpat, la ragione delle forti maleodoranze avvertite a Castelfranco fra mercoledì 7 e lunedì 12 settembre, con una particolare intensità nella notte fra sabato e domenica (Castelfranco, “il puzzo” dopo il rogo alla Waste).

A dirlo sono le conclusioni dell’Agenzia al termine dei sopralluoghi effettuati nella mattinata dell’11 e poi di nuovo nella giornata del 13 settembre. “Il primo sopralluogo – spiega Arpat – aveva permesso di accertare l’effettiva presenza di odori diffusi intorno all’impianto di depurazione”. Il 13 settembre, invece, gli operatori Arpat sono tornati per verificare il completamento degli interventi di chiusura delle due vasche di ossidazione, come prescritto dal decreto dirigenziale 6235 della regione Toscana.
Nel corso dell’ispezione, sono due i “difetti” riscontrati da Arpat. “Per quanto riguarda la linea B di ossidazione biologica – spiegano dall’Agenzia – le coperture nuove erano presenti e completate, ad eccezione di 2 aperture del diametro di circa 50 centimetri, previste per il collegamento con i collettori di aspirazione di prossima realizzazione. Tale vasca risultava ossigenata con aria proveniente dalla sala compressori: l’aria immessa ha dunque provocato la fuoriuscita dei vapori in ambiente”.
Ma sarebbe soprattutto la linea A, secondo Arpat, ad aver provocato le maleodoranze. Tale linea, infatti, di dimensioni superiori alla B, risultava ancora sprovvista di copertura per la parte relativa proprio alla vasca di ossidazione. “La copertura di questa vasca, di dimensioni significative – spiega Arpat – secondo quanto riferito dal gestore, ha comportato lavori infrastrutturali non previsti dal progetto iniziale, che hanno richiesto tempi di realizzazione più lunghi del previsto. Dal pomeriggio del 7 settembre, la ditta ha avviato le operazioni di riempimento della vasca, completamente svuotata per gli interventi strutturali sulle coperture, ma il trattamento di ossidazione è stato attivato solo dal giorno 12 settembre. Essendo la vasca ancora priva della copertura, si può verosimilmente ritenere che queste operazioni siano state all’origine delle maleodoranze che si sono manifestate proprio tra mercoledì 7 e lunedì 12”.
Proprio negli stessi giorni, infatti, Arpat ha ricevuto numerose segnalazione da parte degli abitanti di via Nuova Francesca, via delle Confin e via Usciana, denunciando cattivi odori soprattutto nelle ore serali e notturne.
Negli stessi giorni, però, Arpat non ha registrato un’alterazione dei parametri trasmessi dalla ditta Waste Recycling al Centro di telerilevamento di San Romano, con particolare riferimento ai valori trasmessi dai rilevatori di ossigeno. “Questo aspetto tecnico è stato segnalato nel corso del sopralluogo del 13 settembre all’azienda – conclude Arpat – che ha riferito di procedere ad una revisione dello stato di funzionamento del sistema interno di trasmissione dei dati verso il Centro di telerilevamento. Di tutti questi accadimenti è stata informata la regione Toscana, Settore autorizzazioni ambientali, in qualità di autorità competente per il rilascio dell’atto autorizzativo della ditta in questione”.
Ad ogni modo, a distanza ormai di oltre 10 giorni dall’ultima ispezione di Arpat, i cittadini di Castelfranco continuano a segnare cattivi odori concentrati soprattutto nella zona di via Usciana e della Francesca bis. Un problema segnalato anche nella serata di ieri 23 settembre.