Tanti orientali a Lineapelle, conciatori con cauto sorriso

22 settembre 2016 | 18:32
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Tanti orientali a Lineapelle, conciatori con cauto sorriso
Tanti orientali a Lineapelle, conciatori con cauto sorriso
Tanti orientali a Lineapelle, conciatori con cauto sorriso
Tanti orientali a Lineapelle, conciatori con cauto sorriso

Stanno rientrando in Toscana col sorriso i conciatori del Cuoio. Le risposte di Lineapelle, un po’ per tutti, appaiono positive, anche se la cautela porta ovviamente a frenare gli entusiasmi. Il tutto in un momento assolutamente delicato del mercato, con le tante incognite che pesano nel contesto globale e i timori generati da un periodo certo non esaltante.

Qual che resta, comunque, dopo la tre giorni di Lineapelle, è una generale soddisfazione in termini di partecipazione, con l’arrivo di tutti i clienti internazioni in quella che i conciatori definisco “la fiera delle fiere”. Tanti visitatori, compresi anche diversi orientali, mentre a mancare sembrano essere state solo le maison francesi, reduci dalla deludente fiera parigina della scorsa settimana. Alla fine, in attesa che l’interesse si trasformi in ordinativi e lavoro, quello che emerge dai clienti è una predilezione per i prodotti classici e i colori scuri, verso una stagione autunno autunno-inverno 2017-2018 nella quale, stando agli imprenditori, indosseremo pellami vintage e sportivi.
“Abbiamo visto sicuramente un incremento di visitatori unito anche ad un aumento di aziende espositrici – dice Michele Matteoli del cuoioficio Otello e presidente del Consorzio conciatori -. Anche alla luce del risultato deludente di Parigi, Lineapelle si conferma a tutti gli effetti come la fiera più importante del settore. Addirittura si parla di un più 5% di visitatori solo nel primo giorno. Buona la presenza di clienti stranieri, tra i quali abbiamo visto per la prima volta anche alcuni paesi dell’est europeo come Polonia, Serbia e Croazia”.
L’interesse c’è, insomma, sia da parte delle grandi case di moda ma anche delle griffe di fascia media. È il caso ad esempio della conceria Yankee, dove Paolo Cioni racconta di aver visto, oltre ai clienti di sempre, anche nuovi visitatori interessati ai propri prodotti. “Tanta gente già dal primo giorno – dice Cioni – senza bisogno di aspettare il secondo che notoriamente è quello di maggiore affluenza”.
A farla da padrona i clienti orientali. “Tra di loro anche tanti giapponesi – dice Francesco Giannoni della Tuscania -. L’attesa di Lineapelle è stata ripagata perché c’è stato un ottimo movimento di clientela, forse anche più dell’analoga fiera dello scorso anno, anche se è bene ricordare il momento di grande cautela che sta vivendo il mercato”.
“Gli unici a mancare erano i clienti francesi – dice Giovanni Valori della conceria Curtiba -. Io sono molto soddisfatto: i clienti sono venuti e la risposta ai miei articoli è stata molto positiva”.
Un po’ controcorrente l’opinione di Andrea Ghizzanidella conceria Montana, che parla invece di una “partecipazione forse un po’ sottotono, specie nell’ultimo giorno rispetto alle altre edizioni invernali. Ad ogni modo – precisa – la risposta in termini di contatti e di interesse per i miei prodotti è stata positiva. Ho notato una particolare preferenza per il vintage e i pellami lavorati, con un ritorno al classico”.

Giacomo Pelfer


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