Equivoco delle porte: “Io scambiato per un ladro”

2 settembre 2016 | 17:23
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Equivoco delle porte: “Io scambiato per un ladro”
Equivoco delle porte: “Io scambiato per un ladro”
Equivoco delle porte: “Io scambiato per un ladro”

Non voleva crederci, Moreno Ciulli, quando per telefono gli hanno detto che il suo gesto era stato scambiato per un furto. “Ma quale furto? I montanti delle porte li ho smontati io per ripararli”. È una commedia degli equivoci quella andata in scena a San Miniato nella giornata di ieri, 2 settembre, con un’incomprensione che è stata chiarita solo in serata.

“Un malinteso” come lo definisce lo stesso Ciulli, alimentato del resto dai continui atti di vandalismo che caratterizzano l’area dei giardini Bucalossi. Problemi che il Cuoio in Diretta aveva raccontato un paio di giorni fa, sulla base delle segnalazioni raccolte dai cittadini (San Miniato, vandali scatenati ai giardini – Foto).
Segnalazioni alle quali aveva fatto seguito ieri mattina un sopralluogo dell’amministrazione comunale. Da qui la diffusione di una nota ufficiale nella quale il comune denunciava, oltre al problema ricorrente dei rifiuti, delle scritte dei vari danneggiamenti, anche il furto dei montanti delle porte da calcio del cosiddetto campetto (Vandali ai giardini Bucalossi, Gabbanini: “la pagheranno”). “Hanno persino lasciato a terra le chiavi inglesi con le quali hanno smontato i pezzi delle porte che poi sono stati portati via”, si leggeva nel comunicato diramato dal comune.
Quelle chiavi, in realtà, appartenevano a Moreno Ciulli, muratore di professione e “aggeggione” nel tempo libero (come lui stesso si definisce), nonché membro della filarmonica Verdi di San Miniato che insieme all’associazione SanMiniaton-Off ha in cura la gestione dello Chalet. “In base all’accordo con il comune ci impegniamo a curare e a tenere puliti i giardini” spiega Ciulli, che ogni mattina si reca sul posto per togliere i rifiuti e controllare che sia tutto in ordine. Eppure, proprio ieri, poche ore prima del sopralluogo del comune, Ciulli ha deciso di andare ben oltre il ruolo che gli è stato affidato: “Quelle porte erano rotte da tempo – dice -: erano tenute assieme un po’ alla meglio con corde e fil di ferro, col rischio che prima o poi qualcuno si facesse del male. Così ho smontato i montanti, li ho portati a casa, li ho saldati e verniciati per poi rimontarli. In tutto non saranno passate più di 4 ore: li ho portati via alle 10 e li ho rimontati alle 2 del pomeriggio”.
Un gesto nobile, certo, ma messo in atto senza alcuna autorizzazione né comunicazione. Ed è stato proprio questo a far infuriare il sindaco Vittorio Gabbanini che ieri mattina aveva temuto addirittura in un furto. “Ne abbiamo parlato, è stato un malinteso – conclude Ciulli -. Alla fine tutto è nato dal problema dei vandali che non esiste da adesso ma che rappresenta una costante, specie in un’area come quella che si trova in un punto isolato e appartato. Forse servirebbero un po’ più di controlli e qualche cestino in più”.

Giacomo Pelfer