


Potremmo dire in questo caso: un colpo al pallone ed uno alla violenza sulle donne. Questo lo spirito con il quale nei giorni scorsi è stata formalmente presentata la nuovissima squadra amatoriale femminile di pallavolo nata sotto le insegne dell’Arno Volley 1967.
Una squadra di mamme e donne nata quasi per gioco, senza le pretese del gioco professionistico, ma con lo spirito di arricchire lo sport con alcuni dei più alti valori della solidarietà e della lotta contro la violenza sulle donne. La squadra, infatti, prenderà il nome dell’associazione della quale tutte fanno parte, “Donne in volo”, che nei prossimi mesi inizierà il suo percorso nell’ambito del sostegno alle vittime di violenza, in coordinamento con altre realtà che già operano nel settore. Questa la formazione: Elisabetta panicucci (presidente associazione), Linda Degl’Innocenti (capitano), Massimiliano Bachini (allenatore), Annamaria De Simone, Renza Pagliuca, Claudia Catozzo, Erica Cipollini, Arianna Secciani, Patrizia Barone, Serena Valori, Ilaria Zaffoni, Jessica Cecconi, Katiuscia Stefanini, Ignazia di Dedda, Veronica Fiumanò. Con la squadra è stata presentata anche la nuova maglia, che le ragazze porteranno in campo nelle sfide delle prossime settimane. “E’ un’idea che nel tempo ha cominciato a ronzare nella testa di molte di noi, che ci conosciamo da tempo – racconta Linda, capitano della squadra. – Abbiamo già disputato alche amichevoli ed altre ne faremo. L’obbiettivo è quello di far conoscere l’associazione e la sua attività, aiutandola anche a darle gambe dal punto di vista economico“. Soddisfatta la presidentessa dell’associazione Elisabetta Panicucci. “Un’idea che ha preso forma sera dopo sera, quando sono entrata a far parte di un piccolo gruppo di donne che si ritrovavano nella palestra del nostro paese per giocare insieme a pallavolo, sotto le direttive di un ex giocatore professionista”, racconta. “Il gruppo si è consolidato, amalgamando età, culture, scelte di vita e trascorsi diversi e lentamente è diventato un punto di riferimento per ognuna delle partecipanti che in questa unione ha trovato la forza per ‘uscire allo scoperto’ e prendersi in mano la propria vita in maniera diversa. Il percorso ovviamente non sarà semplice né breve ma l’idea ha già iniziato ad avere le sue forme: diverse associazioni antiviolenza sulle donne e centri di ascolto del territorio italiano hanno appoggiato e coadiuvato la mia idea. A settembre ci sarà l’incontro con un’associazione nazionale con sede a Napoli che ci ha proposto di diventare referenti sul nostro territorio (Pisa e provincia) per il loro centro antiviolenza. La strutturazione che vorrei dare a questo progetto, insieme a tutte quelle donne che avranno voglia di collaborare oltre a quelle che già hanno aderito, è quella di un “centro aiuto” che spazi ad ampio raggio nel mondo femminile. Verranno proposti corsi per imparare la lingua italiana, le arti manuali, l’economia domestica, la ricerca del lavoro; professionisti affiliati alla associazione che daranno il loro appoggio legale, professionale, medico, a tutte le donne vittime di soprusi (e non solo) che vorranno uscire dai loro incubi in maniera anonima e discreta; attività locali che coinvolgano la popolazione in una nuova aggregazione sociale che permetta finalmente una migliore conoscenza dell’universo femminile imparandone il rispetto; eventi, spettacoli, riunioni, giochi grazie ai quali l’associazione sarà fatta conoscere e riuscirà a vivere. Centro ascolto, centro antiviolenza e centro dove le donne di ogni ordine e grado vengano aiutate anche ad imparare un mestiere, a conoscere i propri diritti, a gestire le proprie famiglie, ad uscire dai loro tunnel psicologici ed anche di violenze. Tutto questo ovviamente in maniera gratuita il più possibile. Per poter portare avanti il nostro impegno, insieme a quelle donne che hanno aderito alla mia idea, stiamo creando una serie di eventi sul territorio ma anche a valenza nazionale, affinché sia fattivamente possibile concretizzare i nostri progetti di aiuto”.
Nilo Di Modica