
Apertura anticipata per i nidi d’infanzia del comune di Santa Croce, che quest’anno apriranno i battenti già da questo giovedì, il 1 di settembre. Un passo in avanti, deciso dall’amministrazione comunale, per venire incontro alle esigenze delle famiglie.
Da decenni, del resto, Santa Croce e gli altri comuni del Valdarno rappresentano un modello per l’attività educativa proposta per i bambini, distinguendosi per una rete di servizi all’avanguardia relativamente alla prima infanzia. La novità di quest’anno riguarda l’ennesimo passo compiuto verso le esigenze delle famiglie con l’apertura dei Nidi d’infanzia Petuzzino e Arrì Arrò infatti riapriranno dal 1 settembre. Questo a prolungamento di un tempo di apertura delle strutture già molto ampio per i due nidi, aperti dal 1 settembre a 31 luglio.
Il Nido d’infanzia Petuzzino di Santa Croce sull’Arno compie 36 anni di attività, dal lontano settembre del 1980, dopo aver accolto ormai due generazioni di santacrocesi. L’attività del nido Petuzzino e del Nido Arrì Arrò, che si iscrive nel sistema locale dei servizi educativi per la prima infanzia, promuove un sistema di opportunità educative che favoriscono, in stretta integrazione con le famiglie, l’armonico, integrale e pieno sviluppo delle potenzialità delle bambine e dei bambini. Complessivamente il Petuzzino accoglie oggi 54 bambini di età compresa fra tra i 3 e i 36 mesi ed è aperto dalle 7,30 alle 18,30, con diversi moduli di entrata ed uscita, ed è suddiviso in tre sezioni di 18 bambini di età eterogenea.
Il nido d’infanzia Arrì Arrò, invece, aperto dalle 7,30 alle 14,30 per 18 bambini di età compresa tra i 12 e 36 mesi, è un servizio che si configura come un luogo di promozione della cultura e dei diritti dell’infanzia, dello sviluppo globale e armonico del bambino, nel rispetto dei tempi di crescita individuali e in una dimensione di ascolto dei bisogni dei bambini e delle loro famiglie.
I due nidi si caratterizzano per una particolare attenzione rivolta all’organizzazione dell’ambiente come elemento educativo, ad una programmazione puntuale delle attività educative proposte e alla documentazione del lavoro svolto. In questo contesto, la famiglia rappresenta un elemento centrale.