Sportello ludopatia, a chiedere aiuto sono i familiari

24 agosto 2016 | 10:11
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Sportello ludopatia, a chiedere aiuto sono i familiari

I primi a farsi avanti sono soprattutto i familiari, che arrivano per chiedere informazioni e per capire come comportarsi con un parente affetto da ludopatia. Sono 10 in tutto le persone che si sono rivolte all’apposito sportello aperto dal comune di Santa Maria a Monte. Dieci accessi nei primi tre mesi di attività per il cosiddetto sportello “Mind the gap”, attivato dallo scorso maggio in collaborazione con la cooperativa “Il cammino” per fornire un supporto contro la dipendenza da gioco d’azzardo.

Alcune di queste persone provengono anche dai comuni vicini ma non sempre si tratta di irriducibili del gioco. L’accettazione del problema, infatti, parte molto spesso dall’aiuto dei parenti: in molti casi, infatti, sono gli stessi familiari dei giocatori a chiedere informazioni per capire quali siano i comportamenti corretti da adottare per aiutare il parente.
Il punto di ascolto, aperto al piano terra del palazzo comunale, è attivo ogni martedì dalle 17 alle 19. Dopo un primo incontro conoscitivo per raccogliere informazioni sulla persona, lo sportello, che lavora in sinergia con l’ufficio servizi sociali del Comune, fornisce la possibilità di intraprendere un percorso di terapia con il supporto dell’assistente sociale Elena Maria Caciagli e della psicologa Ilenia Andolina. Al momento non è ancora stato attivato il servizio legale. A tutti i cittadini che decidono di recarsi allo sportello e alle loro famiglie viene garantito il rispetto della privacy.
L’attivazione di questo servizio si inserisce in un percorso intrapreso dall’amministrazione comunale contro le patologie da gioco. Già a luglio 2014, il comune ha deciso di contrastare l’apertura di nuove sale da gioco, mentre nel 2015 sono stati previsti sgravi sulla Tari fino a 500 euro per gli esercizi commerciali che tolgono le slot.