Strage del Padule, 72 anni dopo per non dimenticare

22 agosto 2016 | 14:56
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Strage del Padule, 72 anni dopo per non dimenticare
Strage del Padule, 72 anni dopo per non dimenticare
Strage del Padule, 72 anni dopo per non dimenticare
Strage del Padule, 72 anni dopo per non dimenticare
Strage del Padule, 72 anni dopo per non dimenticare
Strage del Padule, 72 anni dopo per non dimenticare

Dopo 72 anni ancora una volta le vittime dell’eccidio dle padule di Fucecchio sono state ricordate con una commemorazione solenne. Presenti al Casotto Sordo vicino al porto dello Stillo a MassarellaIl sidnaco di Fucecchio e il console tedesco Peter von Wesendonk.

Una delle più efferate stragi compiute dall’esercito nazista in ritirata: 175 persone trucidate, in gran parte donne e bambini. Domenica, invece, il bagliore dei fari delle moto, fornite dall’associazione Linea Gotica della Lucchesia, ha dato il via allo spettacolo Nè acqua, nè ombra, ideato e diretto da Firenza Guidi e messo in scena dall’associazione Elan Frantoio. Uno spettacolo che ha fatto rivivere quei tragici momenti, non solo riportandone alla mente i fatti, ma anche attraverso i suoni e i profumi di questa terra. Alla rappresentazione c’erano anchi bambini, una rappresentanza della scuola elementare Pascoli di Fucecchio con 20 alunni, accompagnati dall’insegnante Lucia Fattori, e altri bambini del luogo.
Momenti toccanti che hanno tenuto col fiato sospeso le persone che hanno partecipato alla commemorazione dell’Eccidio del Padule. Il comune di Fucecchio, attraverso un programma denominato la forza della Memoria, ha proposto per l’intera giornata mostre, spettacoli e una cena a base di prodotti tipici che ha reso molto particolare la commemorazione che era iniziata al mattino con la deposizione di corone al parco della Rimembranza di Massarella.
“E’ stata una commemorazione partecipata e molto apprezzata dai tanti cittadini che sono intervenuti – ha commentato il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli. Era nostra intenzione dare una veste nuova alla commemorazione mettendo da parte la retorica e creando eventi che coinvolgessero le persone, anche quelle più giovani, facendo vivere i luoghi dell’Eccidio. Se vogliamo mantenere vivo il ricordo delle persone che qui furono uccise è necessario rinnovarsi e creare momenti di partecipazione attraverso iniziative come quelle che abbiamo proposto quest’anno”.