Meno sostanze nocive, progetto Enea per una concia più green

3 agosto 2016 | 08:56
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Meno sostanze nocive, progetto Enea per una concia più green

L’obiettivo è quello di rimpiazzare i prodotti derivati dal petrolio con altrettanti prodotti naturali a basso impatto ambientale, per garantire così livello di sostenibilità finora mai raggiunti dall’industria conciaria. È quanto prevede il progetto “Lifetan”, finanziato dall’Unione europea e coordinato da Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), che punta a rivoluzionare l’industria conciaria europea nell’arco di due anni.

Il programma di ricerca, infatti, si inserisce fra i 96 progetti finanziati dall’Unione europea nell’ambito del programma “Life” per l’ambiente, che punta tra gli altri, a migliorare i livelli di sostenibilità ambientale anche dei processi di lavorazione di pelle e cuoio. Una lavorazione che, nonostante i miglioramenti raggiunti rispetto al passato e gli investimenti fatti anche nel distretto toscani, mantiene ancora un consistente impatto ambientale dato dall’utilizzo di sostanze pericolose e non biodegradabili, come i prodotti per reintrodurre i grassi nel pellame dopo la concia, oltre ai prodotti semilavorati o finiti che contengono metalli tossici, in particolare il cromo, che rendono difficile lo smaltimento o il riciclo.
Scopo del progetto sarà quello di sostituire i prodotti chimici, come i derivati dal petrolio, attualmente impiegati nell’industria conciaria, con prodotti naturali a basso impatto ambientale, scarti animali, tipo pollina e rifiuti agro-industriali, in alcune fasi di lavorazione del pellame come la macerazione, lo sgrassaggio, la tintura, l’ingrasso e la concia.
In concreto, il progetto punterà alla sostituzione di sostanze nocive come il cromo e alla riduzione della percentuale di cloro con sei nuove formulazioni ecologiche, utilizzando sottoprodotti di origine naturale. Ma non solo, anche il 20 per cento di acqua in meno del processo di lavorazione della pelle e stessa percentuale di riduzione delle sostanze inquinanti nelle acque di scarico, insieme ad un maggiore biodegradabilità delle molecole utilizzate e ad un 50 per cento in più di assorbimento in più dei prodotti “green” rispetto a quelli attualmente impiegati.
L’Enea lavorerà con quattro partner: due centri di ricerca, il Cnr-Iccom di Pisa e lo spagnolo Inescop insieme a due concerie, l’italiana Newport e l’iberica Tradelda Si. Il team punterà anche a conquistare il marchio Ecolabel per il settore europeo della calzatura, grazie ai nuovi processi e prodotti ecologici. La necessità di migliorare l’intero settore conciario, in modo significativo per la sostenibilità ambientale dei processi, non dovrà ovviamente alterare la qualità di una produzione riconosciuta in tutto il mondo.