
Laici più impegnati a spronare, oltre che sostenere, i sacerdoti. E, poi, cammini diversi per i giovani: incontri per approfondire la fede insieme a quelli spot, sull’esempio dell’aperitivo (leggi qui Aperitivo, vescovo: “Fate chiasso”. Invito all’ascolto) o della passeggiata sotto le stelle rimandata a causa del meteo. E adulti ai quali il vescovo suggerisce “di credere di più in loro stessi, così da essere sempre di più testimoni credibili agli occhi dei ragazzi, che devono avere desiderio di ascoltare”.
E’ una diocesi che cresce, cambiando un po’ aspetto, quella che ha in mente il vescovo Andrea Migliavacca. In questi mesi è stato lui ad ascoltare e ora, insieme al consiglio pastorale, sta pensando a qualche cambiamento, da apportare da dopo l’estate, quando le attività riprendono e le chiese tornano a riempirsi un po’ di più. Negli ultimi mesi, la diocesi ha dato l’ultimo saluto a diversi sacerdoti, tornati alla casa del padre. Ma altri, giovani, stanno compiendo il proprio cammino in seminario e prestano servizio nelle parrocchie. “Un po’ di riorganizzazzione ci dovrà essere – spiega il vescovo -, anche a livello pratico. Con il consiglio pastorale stiamo valutando alcune cose. Quel che è certo, è che l’impegno e la presenza dei laici sarà sempre più importante, anche per permettere ai sacerdoti di svolgere al meglio i loro compiti”. Nella sera dell’happy hour, la priorità (ma non l’emergenza) sono i giovani. “Che bisogna incontrare e andare a cercare”, con iniziative magari non propriamente di fede, ma che con la fede condividono il piacere di stare insieme, la voglia di raccontarsi e quella di ascoltare, con il cuore più aperto delle orecchie. “In questi mesi – aggiunge il vescovo – ho incontrato anche tanti giovani che partecipano già a cammini di fede strutturati, nelle loro parrocchie o nei gruppi che frequentano. Ecco, mi piacerebbe aiutarli a proseguire, aggiungendo occasioni di confronto, in cui possano scambiarsi esperienze, opinioni e domande, per approfondire ancora di più il proprio cammino, nella conoscenza reciproca”. (E.ven)