





Nella zona rappresenta un punto di riferimento. Un passaggio obbligato per chiunque sogna di diventare barman, provando a misurarsi con il mondo affascinate del bere e dei cocktail, magari anche con l’obiettivo di farne una vera e propria professione. È il celebre bar Belvedere a San Donato di San Miniato, proprio di fronte al ponte di Santa Croce. È qui che nascono e si formano gli aspiranti barman del domani, grazie ai corsi organizzati ormai da 10 anni da Alberto Giannanti, fondatore e anima dell’Unione barmen italiani.
“È una passione che avevo sempre avuto”, racconta Giannanti, dal 2000 alla guida del Belvedere, con alle spalle un’esperienza di lungo corso coltivata anche all’estero, soprattutto in bar e locali in Inghilterra. “Mi sono diplomato all’Aibes attraverso i maestri della cosiddetta scuola di Viareggio – spiega Giannanti -. Nel tempo, iniziando a collaborare anche con la Fib (la Federazione italiana barman) ho avuto l’occasione di organizzare i primi corsi al Belvedere dal 2006. Due anni dopo, insieme ad altri ragazzi che erano con me, abbiamo dato vita all’Ubi, Unione Barmen italiani, iniziando ad organizzare corsi in maniera stabile e continuativa”.
Nel tempo la realtà è cresciuta, raccogliendo in pochi anni centinaia di aspiranti baristi, attraverso corsi full immersion organizzati su 3 incontri per un totale di 18 ore. “Un corso intensivo – speiga Giannanti – nel quale si apprendono le basi della merceologia e della pratica, con un cocktail show finale che rilascia un attestato di primo livello. Per chi lo desidera, poi, organizziamo anche lezioni di secondo livello, nelle quali anche la conoscenza dell’inglese diventa fondamentale”. Poche settimane fa si è svolto a San Donato l’ultimo corso (nelle foto), che si ripete ogni 2 o 3 mesi con un massimo di 15 iscritti.
Un’esperienza che fornisce i primi “rudimenti” del mestiere, ma che in molti casi permette subito di trovare qualche prima esperienza lavorativa. “In molti casi facciamo anche da intermediari – racconta Giannanti – cercando di trovare un’occasione di lavoro per i ragazzi che escono dal corso. Come Unione barmen, inoltre, abbiamo anche attivato il nuovo servizio “Barman a casa tua”, pensato per chi organizza una festa o semplicemente non ha voglia di spostarsi ma non intende rinunciare ad una buona bevuta”. (g.p.)