
Dal controsoffitto continuano ad arrivare dei rumori sospetti. Piccoli ma inequivocabili segnali di un problema, quello dei topi, evidentemente tutt’altro che risolto. È quanto emerso nel sopralluogo condotto ieri, all’interno dell’edificio, che alla fine ha costretto il comune a prolungare la chiusura della scuola d’infanzia di via Fornace Vecchia a San Miniato. Tutto chiuso, quindi, con i bambini trasferiti fino alla fine dell’anno scolastico nei locali della scuola elementare di via Rondoni, in modo da poter risolvere definitivamente il problema dei topi nel controsoffitto dell’istituto. Il tutto fra le proteste dei genitori, infuriati per la mancata comunicazione da parte del comune, e con tanto di esposto inviato questa mattina anche ai Nas di Livorno.
Inizialmente, infatti, la scuola era stata chiusa nelle giornate di giovedì e venerdì per permettere l’intervento di sanificazione della struttura da parte della ditta Entomox, seguito dall’installazione di alcune trappole fra il tetto e controsoffitto dell’edificio. La ditta, quindi, avrebbe dovuto proseguire l’attività di monitoraggio con la scuola parte, intervenendo il prossimo sabato per verificare l’efficacia delle trappole installate. “Tuttavia – spiega l’assessore all’ambiente Marzia Fattori – durante il sopralluogo condotto ieri dal personale del comune e dell’istituto Sacchetti all’interno dell’edificio, sono stati avvertiti dei rumori sospetti, a dimostrazione che probabilmente qualche esemplare c’è ancora. Pertanto, in via precauzionale, nonostante le rassicurazioni della ditta, abbiamo deciso di trasferire i bambini alla scuola elementare, in modo da sfruttare i prossimi giorni per risolvere definitivamente il problema, in modo da poter riaprire la struttura il 1 di luglio per i campi solari”.
La scelta è stata illustrata questa mattina durante un’infuocata assemblea con i genitori, successiva ad un primo incontro svolto sabato. Forti le proteste contro l’amministrazione comunale, accusata di non aver informato le famiglie precedentemente, non appena erano stati visti i primi escrementi di topi alla fine di maggio. “Solitamente la derattizzazione delle coperture è un intervento di routine, che si esegue in due sabati successivi senza bisogno di informare le famiglie creando un allarme ingiustificato – afferma Fattori -. In questo caso, però, l’intervento ha richiesto due giorni di chiusura per poter essere eseguito. È bene ricordare, ad ogni modo, che il problema è limitato al solo controsoffitta, senza nessuna possibilità di contatto fra i topi e i locali frequentati dai bambini”.
Una ricostruzione, tuttavia, che non convince i genitori: “Alcuni bambini hanno raccontato di aver visto i topi perfino dentro i bicchieri – riprende Fattori –. È una voce sta circolando ma che non corrisponde assolutamente al vero. Se fosse esistito un problema del genere è chiaro che avremmo immediatamente chiuso l’istituto”. Inevitabili, comunque, le proteste delle famiglie, che questa mattina, dopo un primo faccia a faccia con gli assessori Fattori e Chiara Rossi, hanno anche chiesto di incontrare con una propria delegazione il sindaco Vittorio Gabbanini. Non solo: gli stessi genitori hanno anche deciso di informare della questione il Nucleo anti sofisticazione dei carabinieri, con una mail inviata per conoscenza anche agli assessori e all’amministrazione comunale. “Parlare di un’emergenza sanitaria, come ho letto nell’esposto – risponde Fattori – significa sollevare un fatto non vero”. Non è da escludere, quindi, che i Nas arrivino in via Fornace Vecchia insieme all’Asl. Per i prossimi giorni, inoltre, i genitori hanno anche chiesto un incontro pubblico sulla questione aperto a tutta la cittadinanza.
Gabriele Mori