“Siamo santacrocesi”, senegalesi adottano la Girotonda

10 giugno 2016 | 11:52
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“Siamo santacrocesi”, senegalesi adottano la Girotonda

Era stata denominata “Girotonda dei bambini”, nel 2013, a simboleggiare la qualifica di Santa Croce come “Città amica dei bambini e delle bambine”, il prestigioso riconoscimento concesso dall’Unicef per le politiche in favore dell’infanzia. Negli ultimi tempi, invece, era diventata sempre più spesso il bersaglio di decine e decine di scatti, puntualmente pubblicati sui social, per segnalare la mancanza di manutenzione di una rotatoria che rappresenta una delle porte di accesso della cittadina conciaria.

È la rotatoria all’incrocio tra viale Di Vittorio e via Sant’Andrea, realizzata in occasione dell’apertura del braccetto della Bretella del Cuoio con il contributo della fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. A prendersene cura, d’ora in avanti, sarà la comunità senegalese di Santa Croce, che attraverso l’associazione Co.s.San ha presentato all’amministrazione la domanda di adozione dell’area a verde. Una richiesta che rientra appunto nel piano di adozioni varato dal comune di Santa Croce, con l’obiettivo migliorare la cura degli spazi pubblici facendo affidamento sull’aiuto e la buona volontà di associazioni e privati.
“Fin dall’inizio abbiamo sempre sostenuto la necessità di dare un contenuto alla parola integrazione – spiega il presidente di Co.s.San Adama Gueye -. L’obiettivo è dare una dimostrazione concreta del fatto che ci sentiamo santacrocesi, per far vedere che ci sentiamo parte di questa città e che non siamo qui solo per lavorare. Così abbiamo pensato di adottare una piazza, cercando uno spazio che fosse visibile. Da qui è nata l’idea della rotatoria di viale Di Vittorio. Ne abbiamo parlato con il sindaco e con l’amministrazione che hanno subito accolto l’idea”.
“Adesso – conclude il presidente – dovremo firmare il contratto di adozione con il comune, dopodiché inizieremo a tagliare l’erba regolarmente. Stiamo pensando anche di posizionare nella rotatoria qualcosa che faccia riferimento alla comunità senegalese”.