
“Siamo il disperato sforzo dello spirito contro la materia, del sangue contro l’oro: siamo lo stupendo vivere in un mondo di morti”. E’ con queste parole che anche nel comprensorio del Cuoio si presenta Casaggì, movimento della destra radicale prossimo all’inaugurazione delle proprie attività nel cuore del distretto a Santa Croce sull’Arno. Evento che, c’è da prevederlo, non mancherà di scatenare qualche polemica e fermento nel fronte dell’antifascismo locale, già intervenuto pochi giorni fa contro l’emergere di un’altro movimento, Sovranità (leggi anche: S.Miniato, presidio antifascista contro “Sovranità”).
La sede in questo caso è a Santa Croce, in pieno centro storico in corso Mazzini, e da tempo ospita l’attività politica di Fratelli d’Italia. Dal 18 giugno però prenderà il via anche l’attività di questo movimento, nato a Firenze nel 2005 e legato ad alcuni centri sociali di destra. “Un progetto politico e militante nato in seno alla destra sociale, nazionale e popolare” scrivono gli organizzatori dell’evento, al quale parteciperanno il portavoce regionale di Fratelli d’Italia Francesco Torselli, il portavoce provinciale Filippo Bedini, il coordinatore di Terra Nostra Diego Petrucci, il responsabile di Casaggì Pisa Nicola Sgueo ed il fondatore del movimento Marco Scatarzi. “Una Comunità umana che si pone l’obiettivo di restituire, attraverso l’impegno quotidiano, una dignità e un destino ai nostri territori. Non siamo i soliti politicanti che fanno promesse che sanno già di non poter mantenere: noi non promettiamo e non chiediamo niente a nessuno, siamo convinti che sia il nostro esempio a parlare per noi. Non facciamo politica in cambio di qualcosa, ma per il dovere di custodire e trasmettere un patrimonio di idee e di valori che difendiamo donando le nostre energie alla costruzione di un’altra Italia. E la nostra Italia è questa: il sacrificio dei migliori, il senso del bello, la giustizia sociale e lo spirito comunitario. La nostra Italia è una patria sovrana che difende i propri confini; che tutela la propria economia, le proprie aziende, il proprio prodotto, senza subire i diktat della finanza internazionale; che elegge i propri governanti e pretende che siano all’altezza del compito. La nostra patria, quella che vogliamo ricostruire, ha uno stato che ci rende cittadini e non consumatori, che garantisce case, asili, sanità, lavoro e non solo le cartelle di Equitalia; che incentiva le nascite, che crea un quadro legislativo e sociale per le famiglie, che protegge bambini ed anziani assicurando sicurezza, legittima difesa e giustizia; che pensa prima ai propri figli e poi agli stranieri. Vorremmo un’Italia che non ti fa venire la voglia di mollare tutto e di scappare, -continuano gli attivisti del movimento, ma che ti costringe a dare il cuore e l’anima: una Nazione libera dal peso della burocrazia, dai privilegi delle caste, del malaffare, dalle fughe dei cervelli e dei capitali, dall’inciviltà, dalla denatalità, dall’indifferenza di chi si rassegna a morire in ginocchio. Abbiamo un destino perché abbiamo un’origine: siamo figli di Roma e dell’Imperium, del diritto e del trionfo dell’arte, della letteratura e della navigazione. Siamo i figli di quella tradizione millenaria, di una civiltà magnifica, di una sapienza eterna. Siamo tutto quello che non vogliono farci essere, tutto quello che stanno cancellando, omologando e sradicando”. Prevista, per l’occasione, musica e aperitivo a prezzi popolari.
Nilo Di Modica