Ex Gozzini, Deidda: “Comitato ha condiviso ogni scelta”

2 giugno 2016 | 15:09
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Ex Gozzini, Deidda: “Comitato ha condiviso ogni scelta”

Una protesta “curiosa” la definisce il sindaco di Santa Croce Giulia Deidda. Curiosa prima di tutto nei tempi, “il giorno stesso dell’aggiudicazione provvisoria – sottolinea il sindaco – per la rimozione di un terzo dell’amianto”, ma soprattutto dopo il percorso che “lo stesso Comitato ha condiviso in questi due anni all’interno del tavolo istituzionale”. Così la prima cittadina di Santa Croce stigmatizza la protesta dei residenti dell’area ex Gozzini, con decine di striscioni comparsi martedì sera ai cancelli e ai terrazzi delle abitazioni (leggi qui S.Croce, striscioni contro l’amianto ex Gozzini – Foto), spiegando anche le ragioni del ritardo nell’esecuzione della prima fase di bonifica e il perché della mancanza, fino ad ora, di tempi certe sulla seconda e terza fase.

“Il tema Gozzini – afferma Deidda – è stato uno dei primi impegni di questa amministrazione e un’azione costante ormai in questi due anni di legislatura. Ho istituito da subito un tavolo istituzionale al quale siedono oltre a me, all’assessore all’ambiente Baldacci, ai tecnici del comune, allo studio Ingenia, i rappresentanti dei gruppi consiliari, la Asl e il comitato Gozzini, con lo scopo di lavorare tutti insieme e condividere un percorso che avesse come obiettivo la rimozione del cemento amianto.
L’ho fatto perché credo nella partecipazione consapevole dei cittadini e perché volevo dare fiducia e dignità alla forma di rappresentanza che i cittadini stessi avevano scelto”. Quel Comitato cittadino, appunto, che in questi anni ha condotto una lotta silenziosa dialogando sempre con l’amministrazione, fino alla scelta degli striscioni che per Deidda rappresenta una “rottura” col passato.
“Abbiamo tutti insieme fatto un percorso lungo – continua Deidda – che è partito dalla mappatura dello stato di fatto fino all’appalto dei lavori per la rimozione dell’amianto, seguendo un criterio di prossimità alle residenze. Ho più volte incontrato i commissari liquidatori, che ricordo essere i detentori di quell’area, scegliendo di invitare sempre anche il rappresentante del comitato. A due anni di distanza e dopo tutto il percorso complesso fatto insieme trovo quantomeno curioso che lo stesso comitato che con me ha condiviso le scelte fatte fino ad oggi, organizzi una protesta e lo faccia proprio il giorno della ‘aggiudicazione provvisoria’ alla ditta per la rimozione di un terzo dell’amianto delle Gozzini. E trovo curioso che lo faccia dopo una lettera informativa a tutti i residenti in cui cercavo di spiegare il lavoro fatto e a distanza di 15 giorni dalla pubblicazione di un articolo in cui spiegavo molto puntualmente tutti i passaggi che sarebbero avvenuti e i tempi possibili”.
Il sindaco Deidda spiega quindi le ragioni del ritardo: “Mi si chiede perché i lavori sono slittati di due mesi? Chi era al tavolo lo sa molto bene: avevamo deciso di aspettare una presa d’atto dei liquidatori rispetto ad un’analisi statica sugli edifici. La presa d’atto dei commissari è arrivata il 22 aprile e la delibera di avvio della procedura di gara è del 5 maggio. Segno evidente che eravamo pronti per partire. Detto questo, credo che i cittadini abbiano tutto il diritto di protestare e manifestare nelle forme che preferiscono. Ma non posso accettare che tale azione parta proprio da una forma organizzata che siede al tavolo istituzionale in cui vengono prese le decisioni, un tavolo che si è sempre comportato in maniera corretta con tutti gli attori presenti e che ha lavorato alla definizione di un cronoprogramma che oggi mi sento contestare”.
“Il cronoprogramma – spiega la prima cittadina – individua solo la prima fase di rimozione semplicemente perché avevamo deciso, insieme al tavolo, di attendere i risultati della seconda asta giudiziaria che arriverà nel mese di settembre. Nel frattempo, con i lavori in corso, studieremo e analizzeremo le altre due fasi di rimozione, molto più complesse della prima. Se l’asta giudiziaria non avrà alcun esito proseguiremo con la nostra azione”. Ad ogni modo, la linea adottata dal comitato – minaccia il sindaco – potrebbe anche portare alla sua esclusione dal tavolo: “A questo punto – dice – registro che qualcosa nel percorso del tavolo istituzionale non abbia funzionato, o che ci siano nuove dinamiche, o anche nuovi obiettivi come quello per esempio, di intestarsi i risultati che ci saranno. Su questo farò le mie valutazioni nelle giuste sedi e valuterò se permangono ancora le condizioni perché il rappresentante del comitato sieda ancora a quel tavolo istituzionale”.
Deidda passa quindi a rivolgersi direttamente ai cittadini, invitandoli in sala consiliare per il 13 giugno, quando la questione ex Gozzini sarà affrontata in un incontro aperto a tutti: “Ai cittadini che hanno appeso gli striscioni – annuncia – e a tutti gli altri che abitano nella zona voglio invece, a questo punto, raccontare direttamente che cosa è successo in questi due anni, come siamo arrivati a questa prima importante rimozione e cosa succederà dopo. E lo farò martedì 13 giugno in sala del consiglio. Ai cittadini interessati arriveranno gli inviti ma è chiaro che l’incontro sarà aperto a tutti perché è con le risorse di tutti i cittadini di Santa Croce che stiamo rimuovendo l’amianto delle Gozzini. Risorse pubbliche che in coscienza di sindaco ho deciso di investire su una struttura privata, prendendomi una responsabilità che probabilmente a molti sfugge ma che è grande e che non ho esitato a prendermi per la tutela della salute delle persone. Voglio inoltre ricordare che in soli due anni, questa giunta ha speso e programmato di spendere oltre 130mila euro per la rimozione dell’amianto negli edifici pubblici, segno evidente di priorità assoluta rispetto ad altri interventi, a volte anche più visibili. Sono molto soddisfatta del lavoro che abbiamo portato avanti, la strada verso la risoluzione del problema è tracciata. E io continuerò a perseguirla con la determinazione che ha caratterizzato la nostra azione per questi due anni”.