
Al primo sguardo tutto comunica calma piatta, eppure secondo gli orecchi più sensibili alle voci di corridoio vi sarebbe aria di burrasca all’ombra della Rocca. Il panorama politico sanmniatese è infatti coinvolto in questi giorni, nel suo maggior protagonista, il Partito Democratico, in quella che ha tutti i caratteri del commissariamento sul nodo del nuovo segretario dell’unione comunale.
Tanti circoli, un radicamento invidiabile considerando i tempi di disillusione e partiti che si fanno sempre più leggeri a livello nazionale, eppure anche in questo caso gli animi tesi della tradizionale contesa fra le tante forze in campo fra i democratici sanminiatesi avrebbero costretto la direzione provinciale del partito a farsi carico di guidare le correnti verso l’elezione di un nuovo segretario, dopo le dimissioni di Francesco Lupi a seguito dell’affaire Guazzini. Non stiamo parlando ovviamente di un commissariamento formale, ma dell’attività di una personalità forte della federazione pisana che da alcune settimane, dicono i rumors, sarebbe impegnata in consultazioni. La persona, nello specifico, è il vicesegretario provinciale del partito e componente della segreteria nazionale dei giovani Matteo Trapani. Una decisione da parte pisana che si sarebbe resa necessaria a causa della situazione non facile da districare.
Non molti, sul piatto, i nomi papabili per la guida della segreteria: l’attuale assessore al sociale Davide Spalletti sarebbe il primo; secondo e molto più quotato in queste ore, invece, sarebbe il presidente del consiglio comunale Simone Giglioli, il quale godrebbe dell’appoggio regionale incondizionato dell’ala renziana e di Antonio Mazzeo, ma non avrebbe sufficienti amici in patria. Il suo nome infatti, capace secondo molti di catalizzare un sostegno trasversale nel contesto sanminiatese, tra cui quello cattolico, sarebbe letto da tutta la parte degli amministratori, sindaco Gabbanini in testa, come una figura che godrebbe di eccessiva popolarità. Spalletti, invece, sarebbe un’espressione più vicina a quella fetta di partito impegnato nella giunta e nelle beghe del governo, anche se le quotazioni sul suo nome, circolato fin dai primi istanti successivi alle dimissioni di Lupi, sono andate progressivamente affievolendosi negli ultimi tempi, pare, a causa di un’indisponibilità dell’interessato a prendersi questa responsabilità. In tutto questo il contesto politico si arricchirebbe anche di un’ondata di nuove leve pronte a prendere le redini del partito e dei suoi circoli in vista del prossimo appuntamento congressuale. Fra questi astri nascenti, tanto per citarne uno, vi sarebbe anche Marco Greco, candidato nel 2014 tra le file della lista d’appoggio a Gabbanini Riformisti per San Miniato, recentemente inserito nel cda di Cuoiodepur e possibile prossimo segretario del circolo di Cigoli.
La situazione di San Miniato si inserisce poi in un quadro in cui, ancora, non è chiaramente delineata la forma di coordinamento del partito a livello sovracomunale. Un gruppo di lavoro, come già anticipato da IlCuoioindiretta.it qualche tempo fa, c’è (leggi anche: PdCuoio senza guida: spunta Ciaponi, per alcuni ingombrante). Letto alla luce di quel contesto, che vede l’Arno dividere un’ala (San Miniato e Montopoli) soggetta all’influenza fiorentina ed un’altra (Castelfranco e Santa Croce) più avvezza al fronte anti-renziano, il nome di Giglioli rappresenterebbe uno sbilanciamento ulteriore della città della Rocca verso Firenze. In tutto questo Gabbini per il momento non ha dato nessun segnale ufficiale e non avrebbe fatto trapelare nessuna preferenzaanchese forse spalletti sarebbe più vicino alla sua linea politica. A questo punto bisognerà attendere qualche settimana o addirittura settembre per capire come adrà a finire e come si riassesterà il partito democratico dopo il terremoto di primavera e le vicende ormai note.
Nilo Di Modica