Castelfranco di Sotto, lo sbarco di S. Severo riempie il paese – Foto






Alla luce delle torce, solcando l’acqua dell’Arno, i resti del martire Severo sono tornati ad approdare sulle sponde di Castelfranco. Ad attenderle, oggi come nel 1662, una folla in festa accalcata sulle rive del fiume. Un collegamento temporale: quasi quattro secoli per riannodare il filo della storia della comunità castelfranchese.
È così che l’Associazione Palio ha voluto dare il via, ieri sera, alle due settimane di festeggiamenti per i 30 anni di manifestazione, esattamente come avvenne 10 anni fa per celebrare il ventennale. Una serata di emozioni e suggestioni, che di colpo ha fatto riscoprire l’antico legame che, fino a non troppo tempo fa, univa i castelfranchesi al “loro” fiume. Centinaia le persone assiepate lungo l’argine e sulle spallette del ponte, accalcate ad attendere l’arrivo dell’imbarcazione con i resti del martire romano che nel 1662 fu trasferito da Roma a Castelfranco. Un paese in festa, che all’approdo del santo – raccontano le cronache del tempo – fece esplodere mortaretti e colpi di fucile, rievocati ieri sera dallo spettacolo pirotecnico andato in scena di fronte alla pescaia del Callone. Subito dopo la processione fino alla chiesa Collegiata, scendendo dall’Arno in direzione della porta Catiana. Decine i figuranti delle contrade che, in abiti d’epoca, hanno accompagnato il baldacchino con le reliquie del santo. Il tutto scandito dai tamburi delle quattro contrade che, almeno per una sera, hanno ritmi e colori per dare inizio all’intesa marcia di avvicinamento al trentesimo Palio dei barchini.
Testo e foto
Giacomo Pelfer