Tasse, a Firenze le aziende lavorano per il fisco fino a settembre

A Firenze, nel 2016, la pressione fiscale complessiva sulle piccole imprese nel 2016 sarà del 68,5%, facendo della città il quarto posto più caro in Italia con Catania. E’ quanto risulta dal rapporto 2016 dell’osservatorio Cna sulla tassazione della piccola impresa, effettuato sui 124 comuni capoluoo di provincia e regione. Il peso complessivo del fisco, il Total Tax Rate, sulle piccole imprese e sugli artigiani nel 2016 salirà al 61% (+0,1% rispetto al 2015).
In Toscana 3 capoluoghi di provincia superano questa media: Firenze, Grosseto e Livorno. Appena al di sotto Pisa e Siena. “La pressione fiscale sulle imprese – spiega il direttore Cna Toscana Saverio Paolieri – è un mostro che divora le loro risorse e il loro lavoro: le imprese fiorentine lavoreranno fino al 7 settembre per pagare le tasse”. Quindi, se l’utile d’impresa a Firenze è di 50mila euro all’anno, dopo aver pagato tutte le tasse nel 2016, ne restano 15.750. “È insostenibile – prosegue Paolieri – come si può sperare nella ripresa economica quando le nostre imprese sopportano un peso così enorme? Dal nostro studio risulta nel confronto 2015/2016 un aumento del peso complessivo del fisco dell’0,1%, passando dal 60,9% del 2015 al 61%. È necessario ridurre in maniera incisiva la tassazione su artigianato e Pmi e semplificare, sia a livello centrale sia a livello locale, gli adempimenti che determinano costi indiretti sulle imprese e ne diminuiscono la produttività. Solo così si può restituire fiato e competitività al nostro sistema economico”.
L’aliquota fiscale totale (nazionale, regionale e comunale) nel 2016 arriverà – dato medio su Italia – al 61%. Un incremento che deriva dall’aumento programmato dell’aliquota dell’Ivs (Invalidità-vecchiaia-superstiti), la contribuzione previdenziale della Cassa artigiani e commercianti, solo in parte attenuato dall’elevazione della franchigia Irap a 13mila euro. Inoltre, la maggior parte degli interventi introdotti con Legge di stabilità del 2016 non produrranno effetti sensibili sulle imprese di minore dimensione, se non il beneficio che deriva dal super ammortamento relativamente agli investimenti effettuati in corso d’anno.
Firenze è nella top ten delle città italiane con peso fiscale complessivamente più alto su artigianato e piccola impresa. Nella classifica della imposizione fiscale sui ‘piccoli’ nelle 124 città, dopo Reggio Calabria (73,2%), Bologna (71,9%), Roma (69,8%), al quarto posto insieme a Catania c’è Firenze con una pressione fiscale del 68,5%. La tassazione più bassa fra i capoluoghi di provincia in Toscana si registra ad Arezzo (55,3).
L’osservatorio Cna sulla tassazione delle Pmi calcola anche, città per città, il tax free day, cioè il giorno dell’anno nel quale una piccola impresa smette di lavorare per pagare tasse, imposte e contributi e comincia a produrre reddito per il titolare: a Firenze nel 2016 il fisco chiede di lavorare per lui fino al 7 settembre.