Notte Nera, bagarre tra commercianti e Confcommercio

28 aprile 2016 | 14:39
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Notte Nera, bagarre tra commercianti e Confcommercio
Notte Nera, bagarre tra commercianti e Confcommercio
Notte Nera, bagarre tra commercianti e Confcommercio

Tante idee quelle avanzatemercoledì27 aprile, nellincontro a cui hanno preso parte organizzatori, amministrazione comunale e alcuni commercianti per parlare della Notte Nera (leggi qui), la festa che quest’estate animerà le vie del centro legando il mondo dell’enogastronomia locale, con risalto al tartufo nero estivo, a tutta una serie di intrattenimenti artistici. In previsione della sua quinta edizione, fissata per l’11 giugno, la festa deve però fare i conti con gli umori di alcuni esercenti sanminiatesi che, per adesso, non sono dei più rosei. Al centro della discussione sembrano esserci proprio le proposte avanzate dagli organizzatori, con particolare riferimento alla quota di adesione richiesta per sostenere la serata, per una somma base di circa 200 euro.

La diatriba
Sono circa una decina i commercianti che si sono espressi in maniera negativa rispetto all’importo minimo fissato per poter contribuire alla festa, ritenuto da alcuni troppo oneroso e non proporzionato ai guadagni dei diversi esercenti. Ma le lamentele avanzano anche in riferimento alle modalità con le quali è stato chiesto di partecipare. Il tutto, però, pare emerso a riunione conclusa: motivo per cui queste polemiche vengono oggi definite “sterili” da parte degli organizzatori che, secondo il loro parere, eventuali disappunti avrebbero dovuto emergere durante l’incontro di mercoledì. Resta comunque il fatto che attualmente le opinioni dei commercianti si dividono: da un lato non mancano coloro che per favorire la buona riuscita della serata sosterranno le spese senza porsi problemi, dall’altro c’è chi si lamenta dei costi di gestione ma comunque sa già di dare la propria quota. Chi storce il naso, invece, sta ancora valutando se mettere la propria quota o meno o se addirittura tenere il locale chiuso, in nome di un metodo organizzativo che li trova in totale disaccordo. Questi ultimi hanno preferito mantenere l’anonimato, ma fanno tutti parte della rete di ristorazione del centro, ovvero gli unici a cui è stato chiesto di partecipare economicamente.

 I botta e risposta del presidente di Confcommercio zona Cuoio
“Il contributo è volontario, ma mi stupisce che il suo valore minimo sia pari quasi al doppio di quello chiesto nell’edizione passata – dice il gestore di un bar –. Si tratta di circa 200 euro, per un preventivo di spesa totale della festa di oltre 20mila euro. Mi sembrano costi eccessivi. Poi c’è da considerare che i punti di ristorazione variano nel loro genere e, pertanto, anche a parità di clienti non tutti avranno lo stesso guadagno. Questi soldi, quindi, per alcuni possono pesare più che per altri: forse si dovrebbe introdurre un metodo di contribuzione proporzionato agli incassi effettivi della serata”.
Secca la risposta del presidente di Confcommercio zona Cuoio Giovanni Mori, interpellato da Il Cuoio in Diretta, che ricorda come l’obiettivo principale sia “quello di far crescere l’evento, introducendo molte più attrattive e cercando di portare un numero sempre crescente di persone”. “Le feste o si fanno bene o non si fanno – prosegue Mori –. Abbiamo deciso di portare avanti la Notte Nera, riconosciuta anche dall’assessore al commercio e al turismo Giacomo Gozzini come la festa più bella organizzata a San Miniato, e pertanto vogliamo farlo nel migliore dei modi, donando a cittadinanza e visitatori una serata che, anche quest’anno, possa contraddistinguersi in qualità. Cosa che non sarebbe possibile senza un adeguato supporto economico”.
Ad aumentare il malumore, però, vi è un altro cruccio. “Il messaggio che è trapelato all’incontro – dicono altri commercianti – è che se non avessimo dato il nostro contributo avrebbero chiamato dei venditori ambulanti da fuori città, che ovviamente ci farebbero da concorrenti, da posizionare a pochi metri dalle nostre attività. Porsi in questi termini non favorisce certo la cooperazione, anzi, questo modo di operare ci sembra troppo rigido”. “Forse un incomprensione o un concetto mal interpretato – risponde Mori –. La discussione mi pare inutile dato che la Notte Nera è pensata proprio per coloro che lavorano nel centro storico tutto l’anno. Se poi non viene raggiunto il budget necessario che ci siamo prefissati, è logico che rimaniamo aperti a diverse alternative, come accogliere le richieste di partecipazione di coloro che vengono da fuori. In ogni caso, visto che l’incontro di mercoledì era finalizzato al confronto, mi sarei aspettato l’esposizione di eventuali critiche, purché costruttive, proprio in quella occasione”.
Come fa notare un’altra esercente, poi, la tematica si potrebbe spostare anche sul collocamento in strada di alcuni artisti. “La festa rappresenta un momento di svago per i cittadini e un guadagno aggiunto per i commercianti – dice una bottegaia –. Unica pecca, constatata l’anno scorso, è che ci dovrebbe essere un posizionamento strategico di performance e spettacoli. Alcuni negozi, ad esempio quelli posti in via IV novembre, risultano meno in vista poiché le esibizioni si svolgono prevalentemente davanti alle attività in via Ser Ridolfo o in piazza del Popolo. Spero quindi che si possa porre l’attenzione anche su questo aspetto”.
Giovanni Mori si mostra comunque disponibile al confronto. “I commercianti, però – conclude Mori – prima di polemizzare dovrebbero capire che supportare la festa significa altresì promuovere il territorio ed incentivare un ritorno dal punto di vista turistico. Sono riscontrabili prenotazioni dall’estero fatte appositamente per poter partecipare alla Notte Nera, di richiamo per la varietà di spettacoli e per la particolare scenografia, arricchita quest’anno da un’illuminazione innovativa e un allestimento aereo nuovo, non più con i classici ombrelli. Il centro storico ha bisogno di eventi così”.

Testo e foto

Serena Di Paola