S.Croce, area per cani e biblioteca nel bilancio 2016

23 aprile 2016 | 15:44
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S.Croce, area per cani e biblioteca nel bilancio 2016

Tra gli investimenti in arrivo c’è anche la creazione di un’area di sgambatura per i cani. Uno spazio a verde interamente dedicato, reclamato dai numerosi proprietari da tempo in attesa di uno spazio dove far scorrazzare liberamente gli amici a quattro zampe. C’è anche questo nel piano annuale delle opere pubbliche approvato ieri sera, in consiglio, con il bilancio di previsione di Santa Croce. Un piano che prevede anche un intervento sulle facciate della biblioteca comunale e un nuovo tetto per il Teatro Verdi, insieme ad asfaltature e ad altri lavori di manutenzione straordinaria. Il tutto a corredo di un bilancio “congelato” dal punto di vista tariffario, tenendo fermi i capitoli di spesa per scuola, cultura e servizi sociali.

La manovra 2016
Per quanto riguarda i numeri, la manovra di quest’anno prosegue sui binari già tracciati nel 2015, quando la revisione della spesa corrente aveva portato ad un risparmio di oltre 300mila euro. “Come spiegato in consiglio – dice il sindaco Giulia Deidda – andare oltre significherebbe davvero andare a tagliare i servizi. L’obiettivo che ci siamo posti, invece, è stato quello di mantenere la struttura dei nostri servizi e di non aumentare il costo per i cittadini: questo significa che le rette di mensa, asilo nido, trasporto scolastico e casa di riposo non hanno subito aumenti”.
Congelata anche la pressione tributaria, con le aliquote Imu e Tari che restano invariate rispetto al 2015, così come le tariffe Tari l’addizionale comunale Irpef. “Dopo il taglio dello scorso anno – riprende Deidda – lo sforzo è orientato adesso verso l’incremento delle entrate, proseguendo nel campo dell’efficientamento energetico e della lotta all’evasione grazie all’attività di accertamento portata avanti da Sepi: basti pensare che tra 2013 e 2015 la Tari è passata da 4486 a 5460 metri quadri”. Per il futuro, inoltre, la giunta sta lavorando anche ad una variante al regolamento urbanistico che consenta interventi di ampliamento per le aziende: “L’obiettivo – dice il sindaco – è quello di rispondere ad una necessità delle imprese incrementando allo stesso tempo gli oneri di urbanizzazione”.

Le opere pubbliche
Sul fronte degli investimenti, c’è da registrare innanzitutto l’azzeramento delle fatture nei confronti delle aziende creditrici: “Una scelta non scontata – la definisce Deidda – perché prima di dare altri incarichi abbiamo valuto pagare tutte le imprese che già avevano lavorato per il comune”. Il piano annuale delle opere pubbliche per il 2016, invece, ammonta complessivamente a 400mila euro in tutto. Non rientrano nel conto i due grandi cantieri che dovrebbero partire nei prossimi mesi, il rifacimento di piazza Matteotti e la riasfaltatura della Francesca Bis, già inseriti nel bilancio 2015.
Nel 2016, invece, i nuovi investimenti sono legati sostanzialmente ad una serie di manutenzioni straordinarie. In testa troviamo il rifacimento del tetto del teatro Verdi, da tempo in condizioni precarie, per un importo di 80mila euro. Altri 53mila andranno alla biblioteca comunale, di cui 20mila per la sistemazione dell’impianto antincendio e 33mila (concessi dalla fondazione Cassa di risparmio di San Miniato) per la messa in sicurezza e il restauro delle facciate. Ammonta a 118mila, poi, lo stanziamento per le manutenzioni stradali, di cui 24 mila per l’installazione di nuova segnaletica e 94mila per nuove asfaltature (in aggiunta ai 48mila già stanziati con il bilancio 2015).
Altri 20mila, come anticipato, serviranno per la creazione di un’area di sgambatura per i cani da ricavare nel grande spazio a verde alle spalle del capannone del carnevale, ai quali se ne aggiungono 30mila per l’acquisto di giochi, panchine e arredi da posizionare in vari spazi a verde del territorio comunale. “Abbiamo scelto di inserire nel piano solo le opere certe – spiega il vicesindaco Elisa Bertelli –, vale a dire quelle basate sulla certezza delle entrate, tralasciando per adesso ulteriori investimenti che dovessero rendersi possibili grazie ad eventuali finanziamenti”.

Giacomo Pelfer