Macerie e degrado a 2 passi dalle case, la protesta

28 marzo 2016 | 11:57
Share0
Macerie e degrado a 2 passi dalle case, la protesta
Macerie e degrado a 2 passi dalle case, la protesta
Macerie e degrado a 2 passi dalle case, la protesta
Macerie e degrado a 2 passi dalle case, la protesta
Macerie e degrado a 2 passi dalle case, la protesta
Macerie e degrado a 2 passi dalle case, la protesta

Un condominio con vista sul degrado. Un problema comune a Santa Croce, con le tante concerie dismesse lasciate lì, in abbandono, in mezzo alle nuove costruzioni. Le immagini che arrivano da via del Bosco, però, lasciano veramente a bocca aperta. Siamo alle spalle del distributore Agip, all’altezza del supermercato Penny. Una zona (una delle tante) dove molto si è costruito fino a qualche anno fa, sfruttando nuovi terreni anziché preoccuparsi di demolire e recuperare i vecchi immobili conciari.

Così, a pochi metri da nuove e colorate palazzine, sorge oggi una vecchia conceria che sembra uscita da una zona di guerra, come una costruzione bombardata e abbandonata a sé stessa, con le macerie accatastate in attesa della ricostruzione post bellica. In realtà, a Santa Croce non c’è nessuna guerra e purtroppo non ci sarà alcuna ricostruzione. Ma gli effetti del degrado, destinati a durare nel tempo, fanno ovviamente storcere il naso a chi è costretto a vivere ogni giorno in un contesto del genere. Come Marco Nucci, che si fa portavoce di una decina di famiglie che vivono di fronte alla vecchia conceria. Una struttura fatiscente e pericolante, che circa un anno e mezzo fa, dopo ripetute segnalazioni all’amministrazione comunale, fu oggetto di un intervento da parte dei vigili del fuoco, a seguito del quale fu disposta la demolizione delle parti a rischio crollo. “Da allora è rimasto tutto così – racconta Nucci -. Hanno abbattuto il lato più vicino alle case e hanno lasciato le macerie accatastate, nonostante possa trattarsi di detriti inquinanti”. Un habitat naturale per insetti e roditori che spesso, soprattutto in estate, scorrazzano in cima al cumulo di macerie. A tutto questo si aggiungo poi le condizioni di un terreno vicino, riconducibile ad un altro proprietario, dove il taglio della vegetazione viene effettuato troppo sporadicamente. “Sono stato tantissime volte in comune – racconta Nucci – e altrettante volte i vigili sono venuti a fotografare la situazione, in molti casi elevando delle sanzioni. Il problema è che le multe sono irrisorie. Alla fine il problema non si risolve mai e noi siamo costretti a vivere circondati da questa situazione”.
“In certi casi – spiega l’assessore all’ambiente Marco Baldacci – si cerca di aprire un dialogo con il proprietario per tentare una soluzione, nella speranza che non ci siano di mezzo fallimenti o curatele, come nel caso delle Gozzini. Chiedere che sia il comune ad intervenire d’ufficio non è così scontato, perché entrare in una proprietà privata non è affatto semplice. Ad ogni modo l’invito è quello di segnalare sempre queste situazioni all’ufficio ambiente. Nel caso specifico, dovremmo verificare se i proprietari hanno ottemperato fino in fondo all’ordinanza di demolizione o meno”.